video suggerito
video suggerito

Mondiali: Argentina, dalla “Mano de Dios” alla “Trave de Dios” (foto)

Nella sfida contro la Svizzera, l’Albiceleste ha giocato in dodici uomini di cui uno appostato sul palo nell’ultima occasione svizzera. In questo caso, però, l’arbitro non c’entra nulla.
A cura di Alberto Pucci
65 CONDIVISIONI
Immagine

Brasilia attende il quarto di finale tra Argentina e Belgio. Nello stadio intitolato alla leggenda "Mane Garrincha", Leo Messi andrà a caccia della semifinale sfidando il talismano belga Thibault Courtois. La selezione albiceleste, reduce dalle fatiche contro la Svizzera, avrà al suo fianco migliaia di tifosi divisi, equamente, tra chi potrà essere a Brasilia e chi, invece, dovrà accontentarsi del "tubo catodico" di casa. Tra di loro, anche il diavolo e l'acqua Santa del tifo argentino: Diego Armando Maradona e Papa Francesco. Se il numero dieci argentino ha contribuito in passato, con piedi e mani, alle vittorie della sua squadra, il Pontefice sembra esser diventato il dodicesimo uomo in campo della squadra di Sabella. "L'ha presa lui" hanno esclamato in molti, subito dopo lo spavento. L'episodio del palo colpito da Dzemaili, all'ultimo respiro di una sfida interminabile, è stato infatti tirato in ballo da molti quotidiani argentini che, in quel colpo di fortuna, ci hanno visto un aiuto divino riconducibile proprio a Papa Francesco. Quella che è ormai diventata la storia della "Trave de Dios", sdoganata da tutti i media sudamericani, è destinata a rimanere scolpita indelebilmente tra le pagine del calcio argentino: un nuovo capitolo, dopo la celebre mano di Maradona nello Stadio Azteca di Città del Messico.

Il derby del Santo Padre – Può il calcio, con tutti suoi diabolici difetti, diventare un mezzo di comunicazione tra i tifosi ed il Santo Padre? A giudicare da ciò che si è letto e sentito, la risposta pare affermativa e l'amichevole del primo settembre a Roma dove si sfideranno calciatori di tutte le religioni, voluta proprio da Papa Francesco, ne è la testimonianza più bella. Un connubio, quello tra lo stadio ed il Vaticano, francamente impensabile fino a qualche anno fa e che ha aiutato il Santo Padre ad entrare con più facilità nelle case di tutti gli italiani. Sin dal suo arrivo, Papa Bergoglio ha dimostrato di essere un attento osservatore di tutto ciò che ruota intorno allo sport ed al calcio. La sua passione per il San Lorenzo de Almagro, che seguiva quando era a Buenos Aires, è nota e già ampiamente documentata. Un coinvolgimento incredibile che ha contagiato anche il freddo ufficio comunicazione del Vaticano che, nelle ore precedenti alla partita, si è tolto lo sfizio di pubblicare un tweet con una divertente vignetta che raffigurava un paio di guardie svizzere tifare per i rossocrociati e, sullo sfondo, un Papa Francesco con la sciarpa argentina al collo.

65 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views