Mondiali: a pochi giorni dall’esordio, la difesa preoccupa Prandelli

Il problema suona paradossale: noi italiani, maestri nell'arroccarci davanti alla nostra area di rigore (a patto che nessuno ci indichi come "catenacciari"), non siamo più capaci di difendere. Gli eredi (molto alla lontana) dei vari Scirea, Gentile, Bergomi, Baresi, Nesta e Cannavaro, hanno fin qui deluso e gettato nello sconforto il tifoso medio italiano. Nelle ultime dieci partite, infatti, soltanto in un paio di occasioni Buffon non si è dovuto girare a raccogliere il pallone in fondo alla rete. Sono stati 25 i gol incassati in 16 partite e nelle ultime sette, dove non abbiamo vinto, di reti ne abbiamo prese 10. Un dato emblematico che pone la retroguardia azzurra, tra l'altro composta da quella super scudettata juventina, sul banco degli imputati.
Escludendo Buffon, nella rosa italiana sono diversi i problemi che accompagnano i difensori scelti da Prandelli. Abate è ancora fuori condizione e paga una stagione dove ha giocato poco, Barzagli si porta dietro problemi ad un tendine, Bonucci non si trova in una difesa a quattro, Chiellini ha problemi alla schiena, Paletta è reduce da un infortunio, Sirigu è ko e rischia di tornare a casa e Darmian, De Sciglio e Perin pagano ancora errori di gioventù. Un quadro a dir poco allarmante, se si aggiungono gli errori di "concetto" (Prandelli cit.) visti in amichevole contro il Fluminense…sbagli che potrebbero costar cari se ripetuti davanti a Rooney e compagni: poco bravi (anche loro) in difesa ma terribilmente cinici quando capitano occasioni nell'area avversaria.