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Mondiali 2022, il Qatar “costruisce” la propria nazionale in Belgio

In vista della rassegna iridata casalinga, la nazionale araba “coltiva” talenti africani e sudamericani in Belgio da naturalizzare entro il 2022.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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I Mondiali del 2022 sono lontani. Eppure il Qatar, che parteciperà per la prima volta alla rassegna iridata in quanto organizzatore del torneo (salvo, ovviamente, una qualificazione ai Mondiali 2018 in Russia che al momento non appare verosimile con il penultimo posto nel girone A del quarto round riservato alle nazionali asiatiche), sta già iniziando ad "allestire" una propria nazionale in grado di difendere i colori nazionali.

Un "allestimento" che, ovviamente, a chi è abituato a masticare calcio non piace tantissimo. Il Qatar, nazione ricchissima ma piuttosto avara di talenti calcistici, sta infatti puntando fortemente sulla naturalizzazione di calciatori stranieri per colmare il gap con le altre nazioni. A Eupen, cittadina belga a maggioranza tedesca che si trova nella regione della Vallonia, è nato così il centro sportivo del KAS, club controllato dallo stato arabo, che ha il compito di scovare i calciatori in grado di poter ben figurare ai Mondiali del 2022, ma non solo: l'esperimento è allargato a tutti gli sport, dalla pallavolo al golf passando per lo scherma, la ginnastica, il nuoto e via dicendo.

La scelta del Belgio è di facile comprensione: lo ha spiegato bene Christoph Henkel, direttore generale dello stesso Eupen: "Serviva una federazione nazionale che permettesse di giocare al più alto numero possibile di extracomunitari", ha detto intervistato da La Stampa, "Qui basta mettere nella lista di titolari e riserve sei belgi. L’ideale per inserire fino a 12 giocatori dell’Academy, perlopiù africani. Il fatto che in Belgio si parli francese, come nella maggior parte dell’Africa, ha portato gli emiri qui. Eupen poi è un piccolo villaggio", ha aggiunto, "vi immaginate un diciottenne africano a Bruxelles? Troppo tentacolare. Qui c’è un’atmosfera più familiare. L’ideale per far crescere giocatori, ma anche persone, in modo sano".

L'obiettivo è chiaro: "compensare" la scarsa tradizione sportiva del Qatar "importando" talenti naturalizzati. Ed i primi risultati si sono già visti di recente. Degli ultimi convocati dalla Nazionale del Qatar, ben 16 su 28 erano stranieri naturalizzati: africani, ma anche brasiliani e sudamericani in genere. Non a caso, una "bandiera" della Nazionale del Qatar è stato fino a poco tempo fa il brasiliano Fábio César Montezine, che in Italia aveva vestito le maglie di Udinese, Napoli ed Avellino. Per lui, 44 presenze ed 11 reti dal 2008 ad oggi con la maglia della nazionale araba.

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