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Mondiali 2014, Prandelli: “In Brasile potrei portare anche 24 o 25 convocati”

Il Ct dell’Italia è pronto ad avvalersi di una norma della Fifa che permette di sostituire eventuali infortunati fino a 24 ore prima dell’esordio mondiale.
A cura di Marco Beltrami
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A poche ore dal primo test amichevole pre Mondiale dell’Italia contro l’Irlanda, Cesare Prandelli sorprende tutti. Il mister nella sfida del Craven Cottage di Londra, potrà ricevere indicazioni in vista delle scelte relative ai tagli per l’ufficializzazione dei 23 che prenderanno parte alla spedizione per Brasile 2014. Sono tanti i dubbi per l’allenatore di Orzinuovi che lunedì dovrà rendere noti i nomi dei calciatori che rappresenteranno l’Italia nella rassegna iridata. A tal proposito in un’intervista alla Rai, l’ex Fiorentina non esclude situazioni a sorpresa, legate alla possibilità di allargare l’elenco dei convocati a 24 o addirittura 25: “Ventiquattro giocatori? Sì ,è un'idea, forse anche uno di più. Valuteremo le condizioni fisiche e vedremo". I problemi di Prandelli infatti sono legati soprattutto alle condizioni fisiche di alcuni giocatori come Giuseppe Rossi, o dei due difensori Paletta e Barzagli, con il parmense che sarà schierato titolare contro l’Irlanda. La Fifa permette di avvalersi di una norma che permette sostituzioni per infortunio fino a 24 ore prima del match d’esordio che in questo caso è il 14 giugno contro l’Inghilterra, dietro presentazione di certificazione medica idonea. Prandelli infatti ha confermato la possibilità di sfruttare questa opportunità: "Domani faremo un riassunto di tutto ciò che è successo in ritiro, avremo dati reali e decideremo. Rossi? Ha bisogno di confrontarsi con una partita vera, siamo tutti curiosi di vedere cosa succede".

Prandelli alza la voce. In conclusione il Ct ha voluto rispondere per le rime alle critiche sull’ingaggio del suo nuovo contratto con la Figc. Prandelli si è scagliato contro la stampa protagonista in alcune occasioni di cattiva informazione: “C'è cattiveria. La cattiva informazione non fa bene a nessuno. E' sempre una forma di violenza. Diciamo la verità, tutti la conoscono. Perché bisogna creare sempre dubbi? Non riesco a capirlo. Tutti accettiamo le pressioni sportive, fa parte del gioco. Ma quando si toccano la moralità e punti che stravolgono la verità, nessuno può accettarlo".

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