Mondiali 2010: L’Olanda manda in archivio il Giappone e ipoteca gli ottavi
OLANDA – GIAPPONE
RETE: 8’ st Sneijder
OLANDA (4-2-3-1): Stekelenburg, Van Der Wiel, Heitinga, Mathijsen, Van Bronkhorst, Kuyt, Van Bommel, De Jong, Van Der Vaart (27’ st Elia), Sneijder (38’ st Afellay), Van Persie (43’ st Huntelaar).
(A disp: Votm, Boshker, Boulahrouz, Ooijer, Braafheid, De Zeeuw, Shaars, Robben, Babel ). All.: Van Marwijk
GIAPPONE: Kawashima, Komano, Nazakawa, Tanaka, Nagatomo, Endo, Abe, Hasebe ( 32’ st Okasaki), Okubo (32’ st Tamada), Matsui (19’ st S. Nakamura), Honda.
(A disp: Kawaguchi, Uchida, Iwamasa, Konno, Inamoto, Tamada, Kano, Morimoto). All.: T. Okada
ARBITRO: Hector Baldassi (Argentina)
DURBAN. Gli orange di Van Marwijk battono la compagine nipponica e mettono una seria ipoteca sulla qualificazione alle fasi finali del mondiale. Impresa non facile e anche in questa gara come contro la Danimarca i tulipani vantano un credito con la fortuna. Sneijder risolve la gara con un gran tiro da fuori ma Kawashima porta sulla coscienza la rete dell’ olandese aggiungendosi alla lista dei portieri “paperoni”.
L’Olanda dei primi minuti sembra confermare la reputazione di squadra dall’alto livello tecnico e appare brillante e fantasiosa. Ma è un’illusione, dopo 10’ minuti arriva la metamorfosi, il reparto offensivo non incide seppur abbia le redini del gioco per gran parte della gara e inizia a cadere in un superflui fraseggi. Le sue manovre, così, diventano lente, prive dei guizzi dei vari Sneijder, Van Der Vaart e Van Persie. Il Giappone è ben organizzato e non impiega troppa fatica a respingere i timidi attacchi olandesi. Così il primo tempo finisce nella noia più totale con una sola conclusione da lontano di Van Der Vaart.
Nella ripresa gli orange sembrano alzare finalmente il ritmo ma per trovare la via del gol hanno bisogno di aiuto ultraterreno e Kawashima non tarda a concedere. Al 8’ il gioiello dell’Inter, Weisley Sneijder calcia dalla distanza, l’estremo difensore nipponico interviene in maniera tutt’altro che perfetta e la palla s’insacca alle sue spalle. Sembra mettersi così in discesa per i tulipani, ma il Giappone non si arrende e reagisce sfiorando il pareggio con Okubo.
Van Marwjik inserisce Afellay per tenere la palla il più possibile lontana dalla propria metà campo e l’attaccante del Psv ripaga la fiducia del mister rendendosi più pericoloso di quanto non abbiano fatto i suoi compagni in circa 70’ di gara, ma anche lui fallisce due limpide palle gol giocando al tiro al bersaglio con Kawashima. Il Giappone però è squadra onorevole e ci prova fino al triplice fischio ma il sinistro del subentrato di Okasaki si spegne alto sulla traversa.
Davide Pecchia