Mondiali 2010, l’Italia ora trema. Lippi difende le sue scelte.
Quando dall'urna mondiale furono sorteggiate Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia l'Italia intera esultò:" Sarà una passeggiata per i Campioni del mondo". Dopo 2 partite invece l'Italia é riuscita a racimolare solo 2 punticini risicati, sempre in rimonta. Una squadra lenta, senza idee ed incapace di incidere. Non c'é niente da fare, la sofferenza e la capacità di complicarsi la vita fanno parte del Dna della Nazionale italiana.
Cosa succede ai Campioni del Mondo? Le cause di questa crisi sono tante, ma la prima cosa che salta all'occhio é che questa Nazionale manca di fantasia. Lippi dice che a casa non sono rimasti fenomeni, e forse fischieranno le orecchie e Cassano, Balotelli e Miccoli. Il primo ha trascinato la Sampdoria al quarto posto, il secondo é il più grande talento italiano emergente, ed il terzo con un campionato brillante ha portato il Palermo alle soglie della Champion's League.
Lippi forse é stato colpito dalla sindrome di Bearzot. Infatti come fece il suo collega nell'86, anche il ct toscano ha convocato molti giocatori che hanno vinto il Mondiale 4 anni fa, magari per riconoscenza. Ma la riconoscenza nel calcio non paga. Zambrotta non é più quel pendolino che si faceva tutta la fascia, Maggio garantirebbe più spinta e più sostanza. Cannavaro, pur restando uno dei più grandi difensori della storia calcistica, ha la coscienza sporca su entrambi i gol presi finora dall'Italia. Poi c'é Gattuso, grande uomo-spogliatoio, ma magari Cossu in campo sarebbe stato più utile. Camoranesi, dopo una stagione piena di ombre alla Juventus, non è più il folletto imprendibile di Berlino. Infine Gilardino e Iaquinta non sembrano essere all'altezza per guidare l'attacco azzurro.
Non vogliamo suonare le campane a morto per l'Italia, nè crocefiggere Lippi. In fondo i giochi sono ancora aperti, ed il ct toscano ha tutte le capacità per raddrizzare la rotta della nave azzurra. Tuttavia le critiche sono necessarie nel mondo del calcio anche per provare a spronare una squadra che finora ha fatto davvero troppo poco per ritagliarsi un posto da protagonista.
Francesco Ferrara