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Mondiali 2010. La Germania cala il poker

Una Germania di giovani promesse travolge un’Australia che viaggia a fari spenti. Segna tutto il reparto offensivo compreso Cacau che parte dalla panchina.
A cura di davide
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GERMANIA-AUSTRALIA 4-0
RETI: 8’ pt Podolski, 26’ pt Klose, 24’ st Müller, 26’ st Cacau.
GERMANIA(4-2-3-1): Neuer, Lahm, Mertesacker, Friedrich, Badstuber, Khedira, Schwinsteiger; Müller, Özil (28′ st Gomez), Podolski (35′ st Marin), Klose (26′ st Cacau). (A disp Wiese, Butt, Jansen, Aogo, Tasci, J. Boateng, Kroos, Kiessling, Trochowski). All.: Löew.
AUSTRALIA (4-4-2): Schwarzer, Wilkshire, Neill, Moore, Chipperfield, Emerton (28′ st Jedinak), Valeri, Grella (1′ st Holman), Culina, R. Garcia (19′ st Rukavytsya), Cahill. (A disp Federici, Galekovic, Beauchamp, Milligan, Carney, Kewell, Vidosic, Bresciano, Kennedy). All.: Verbeek.
ARBITRO: Rodriguez (Messico).

DURBAN (Sudafrica). Te l'aspetti in bianco e nero, segnata dalle tante primavere. Te l'aspetti rocciosa e fisica  e invece la Germania del mondiale Sudafrica 2010 è l’icona di una nuova generazione di talenti. Vuole la quarta stella, e cala il poker di gol. E' giovane, rapida, spumeggiante, sfodera una prestazione pimpante e passeggia sulle macerie di un' Australia decisamente in balia degli avversari. Senza Ballack pensi sia una Germania priva di idee e invece le nuove leve, Ozil e Muller su tutti, hanno molto da dire, tanto. Fino a stasera i gol in questo mondiale erano stati pochi, ma poi ecco la Germania che infila gli undici di Verbeek per ben quattro volte rispettivamente con Podolski, Klose, Mueller e Cacau e i gol non sono più oggetto di discussione, o almeno non in negativo.

Al 8’ Podolsky apre le danze  con un destro imprendibile su assist di Muller. Al 26’ arriva il raddoppio con Klose che anticipa di testa l’uscita tardiva di Schwarzer. Nella ripresa Muller con un colpo da bigliardo allunga ancora. Al 25’ Ozil apre il compasso e disegna l’assist perfetto per Cacau che cala il sipario su una partita dove lo spettacolo sicuramente non è mancato.

Il veterano Klose, quello che a Monaco non trova posto, è il terminale di un attacco che ha alle spalle un trio di mezze punte (Muller, Ozil, Podolsky) che mette i brividi per rapidità e concretezza. Segna praticamente tutto il reparto offensivo della corazzata di Joachim Loew ma il segno confortante è che la squadra sa giocare palla a terra, con scambi rapidi e veloci, mandando in archivio quello che era il gioco lento e macchinoso della Germania battuta dall’Italia nella semifinale del mondiale 2006.

Muller, l’uomo che a Monaco ha segregato in panchina il suo terminale d’attacco Klose, dimostra grande personalità e sfodera una prestazione da veterano. Ozil è un vero astro nascente, regala assist e fa girare la squadra praticamente a memoria. Certo è presto per dir che questa Germania si consacra come possibile vincente di questo mondiale, ma se le premesse sono queste allora forse si potrebbe anche osare di fare un pronostico un po’ azzardato.

Davide Pecchia

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