MONDIALI 2010. L’Italia, storia di una staffetta infinita
Prima ci fu quella tra Rivera e Mazzola, poi fu l’era di Baggio – Del Piero, la più recente era tra Totti e Del Piero. La staffetta e l’Italia , binomio indissolubile. Ma una tra commissari tecnici è senza dubbio una novità. Lippi aveva preannunciato il suo addio alla nazionale da tempo: "Sapevate da mesi che me ne sarei andato, sapevate da tempo che la Federazione era in cerca di un nuovo ct: penso abbia trovato la persona giusta'‘. Ecco il passaggio di testimone dell’attuale commissario tecnico azzurro. I rapporti tra Prandelli e i Della Valle si erano gelati a metà campionato. Una storia annunciata, che ora è realtà. L’Italia, alla fine di questo mondiale, avrà il suo Cesare.
Al tecnico di Orzinuovi spetterà la guida degli azzurri per quattro anni. A lui, secondo contratto, sarà affidata la guida della nazionale agli Europei del 2012 che si terranno in Polonia e Ucraina e dei mondiali in Brasile del 2014. A lui andrà il compito del cambio generazionale che l’Italia deve avere quando sarà di ritorno dal Sudafrica. Prandelli è da sempre l’uomo giusto per valorizzare i giovani talenti, l'ha fatto a Firenza con Montolivo, Jovetic e con la rinascita di Gilardino; sarà un suo dovere quando siederà sulla panchina azzurra. Da Bonucci a Criscito passando per Ranocchia, da Marchisio a Montolivo, da Balotelli a Giuseppe Rossi. Una generazione di futuri campioni, di ragazzi che hanno bisogno solo di un vero generale pronto a guidarli sul terreno di gioco o meglio ancora di un imperatore che sappia consacrarli in ambito continentale, e con un nome così, chi meglio di Cesare?
Davide Pecchia