Mondiali 2010: Italia Slovacchia, le pagelle
MARCHETTI voto: 4,5: Chiedere ad un giovane portiere da spiaggia (vedi le sue continue uscite di pugni) di sostituire la saracinesca umana Gigi Buffon è come chiedere ad uno scriba ateniese di sostituire Achille nella battaglia di Troia. Il portiere è cosa risaputa, dovrebbe guidare la difesa e sopra ogni altra cosa dovrebbe dare sicurezza al suo reparto. Lui, al contrario, non rischia mai la presa mostrando quel minimo di "abc" che t'insegnano alla scuola calcio, ossia respingere i palloni che arrivano nell'area piccola in qualsiasi modo possibile. TUFFATORE.
ZAMBROTTA voto 4,5: I primi segni di cedimento si erano visti già contro la Nuova Zelanda. Il motorino che imperversava per le vie di Berlino non esiste più, ma se contro i kiwi sembrava solo avere la marmitta un tantino otturata, contro la Slovacchia resta pure senza benzina. Non affonda mai e quando lo fa ripiega in difesa nel classico modo dei campetti estivi, ad azione ormai finita. APPIEDATO.
CANNAVARO voto 4: "Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia", decantava Lorenzo de' Medici nel trionfo di Bacco e Arianna. Siamo onesti con noi stessi, eterni grati all'uomo simbolo di un'Italia unita che alza la coppa del mondo, ma quel "magnifico" Cannavaro, ahimè, non conosce l'elisir di lunga vita. Il capitano azzurro si ritrova a fare i conti con le sue 36 primavere sul groppone e così i "bei" anticipi di una volta sono ormai un lontano ricordo. E' onorevole comunque l'impegno che ci mette nello sculacciare i bimbi slovacchi che l'aggirano da tutte le parti portandolo all'esaurimento nervoso. In versione già araba, nel suo domani almeno c'è certezza, una certezza da sceicco. EMIRATO.
CHIELLINI voto 4: E' irritante la prestazione di colui che dovrebbe essere il punto di partenza della futura corazzatta azzurra al comando di "Cesare". Vittek si materializza come il suo peggior incubo lasciandolo piantato a terra in entrambe le marcature (da schiaffi il modo in cui si fa anticipare nell'area piccola sul secondo gol). Se poi sulla terza rete passeggia per i prati sentendosi come una giovane pastorella che raccoglie le margherite nei pascoli di montagna, lasciando il compito di rincorre Vittek a chi praticamente boccheggia da piu di 45 minuti (leggi Zambrotta e Cannavaro), allora tanto vale stendersi tutti quanti appasionatamente sul prato e interrogare il futuro nel classico "M'ama o non M'ama"(cit.). PASTORELLO
CRISCITO voto 4,5: Sperare di svelare il mistero del perchè il giovane esterno della banda Gasperini sia preferito a Maggio, equivale a tentare di svelare il quarto segreto di Fatima, semmai ci sia. Si ritrova così, con responsabiltà enormi, visto che almeno per lui il ricambio ci sarebbe, ma lui è troppo giovane per portarsi così tanti pesi sulle spalle. Bocciato dalla Juve, ha trovato una nuova vita a Genoa al punto che Agnelli vorrebbe il ritorno del "figliuol prodigo" alla corte di Del Neri, ma in terra sudafricana digevolve nel ragazzino della Primavera. Non incide mai come dovrebbe, non azzecca un cross e così dopo esser stato centrifugato anche lui dalla compagine slovacca si ritrova a scaldare la panchina dopo 45′ minuti di gioco. DIGIMON.
MAGGIO voto 5,5: Con i se e con i ma non si va lontano, ma l'uomo che ha archiviato definitivamente la pratica "FASCIA DESTRA" nel tribunale di Napoli, non viene mai rispolverato dall'ufficio di cancelleria. Se ci fosse stato lui a destra sarebbe arrivata qualche palla in area e magari ci sarebbe stato qualche inserimento senza palla ma di se e di ma ne son piene le tombe ma uno così, cosiderando anche chi gli si preferisce, non può e non deve restare in panchina.TRASCURATO
GATTUSO voto 4,5: Schierato come un mastino davanti alla difesa, sembra essere la personificazione perfetta del proverbio "can che abbaia non morde". Una volta l'uomo che ringhiava e suonava randellate a destra e a manca, impietrendo gli avversari con il solo sguardo, era capace di coprire da solo l'intera linea difensiva. Ora, l'uomo che tentò di sbriciolare la mascella di Marcello Lippi in una famosa esultana tedesca, sembra un cagnolino che abbaia abbaia e niente più. Altro addio, altro encomio alle sue imprese, ma ora ringhio non ce ne voglia ma è tempo che il cartello "CAVE CANEM" lasci il posto alle scarpette. CUCCIOLO.
DE ROSSI voto 4: Diciamola tutta, il mediano giallorosso forse è stato uno dei pochi a salvarsi in questa pietosa spedizione africana, ma il super eroe ha trovato in Hamsyk e compagni la sua criptonite. E così, come superman, non solo perde ogni potere ma si ritrova trasformato nel più goffo degli esseri umani tanto da regalare su un piatto d'argento la palla del vantaggio agli avversari. UMANO.
MONTOLIVO voto 4,5: Doveva e voleva essere l'uomo che non avrebbe fatto rimpiangere Andrea Pirlo e in parte ci aveva anche illuso. Solo e abbandonato, privo della copertura dei guerrieri De Rossi e Gattuso, come un comandante disarmato fugge ni boschi scappando dalle truppe nemiche. Scaglia un dardo nel primo tempo ma arriva così fiaco al bersaglio Mucha che questi ha tutto il tempo di calcolare senza tante ansie la direzione della palla che viaggia alla velocità di un bradipo prima di accomadorsi tranquillamente sui cartelloni pubblicitari siti a bordo campo. Basta un Pirlo a mezzo servizio per far capire al ragazzino, ancor privo di personalità, il signifiacato del termine "metronomo di centrocampo". E così da buon scolaretto si siede in panchina e osserva il maestro che gli spiega come si fa. GUARDANDO S'IMPARA.
PEPE voto 3,5: Forse la Juve avrebbe fatto bene a comprarlo lo scorso anno perchè nel marasma generale che ha colpito l'Italia sarebbe andato a braccetto con i vari Camoranesi, Iaquinta, Marchisio, Chiellini e Cannavaro tutti targati "Vecchia Signora". De Rossi nella partita d'esordio nel tunnel gli dice: " Vedi da dove siamo partiti, e guarda dove siamo arrivati". Già da dove è partito? Quando sul filo di lana si mangia l'impossibile cercando una conclusione di esterno sinistro laddove si DEVE calciare di destro con tutta la potenza che si ha in corpo eccoti la risposta, dimostrando di essere un ragazzo di categoria, una categoria inferiore. Altalenante è il suo marchio di fabbrica e in una competizione mondiale non c'è tempo nè per il rodaggio nè per soste ai box. Se fosse stato per il cuore che ci ha messo allora il voto avrebbe di gran lunga sfiorato l'eccellenza, ma per il suo ruolo il cuore non basta serve anche personalità. Nascondendosi come una talpa africana, non salta mai l'uomo, non punta e non crea spazio e questo è tutto quello che realmente conta. ETEROCEFALO .
IAQUINTA voto 4: Quasi fa tenerezza per quanto corre invano. Se stessimo disputando la maratona di New York forse con lui come preparatore atletico Morandi avrebbe qualche possibilità, ma la verità è che di palloni Vincenzo non ne prende, o meglio non ne ha nemmno uno. Ripiega spesso in difesa ma se lui ripiega in attacco a far sponda chi ci sta? Di Nataleda buon folletto più che aiutarlo gli corre il più lontano possibile e lui si ritrova abbandonato al suo nefasto destino. Partecipa anche lui all'assalto a "Fort Apache" ma la compagine di veterani scelti da Marcello Lippi a fine gara non hanno più colpi in canna e così non resta che sventolare la bandiera bianca. ANIMA IN PENA.
DI NATALE voto 5: Il bomber del campionato italiano l'aveva già largamente dimostrato negli europei sotto la guida di Donadoni. Il folletto è capace di magie solo nel campionato italiano perchè al di fuori della sua foresta magica diventa un omino piccino piccino e non basta un gol, a porta vuota, a cancellare una prestazione da dimenticare. Ingaggiato da "Oberon" Lippi per riconquistare l'amore della sua amata patria, il furbo Puck più che di aiuti ne combina di tutti i colori. In Sudafrica però non c'è il tempo di risistemare le cose e così il "Sogno di una notte di mezza estate" sfanisce in un mare di ovvietà e d'infinita delusione. SFATATO.
QUAGLIARELLA voto 7: Lippi tanto tanto tempo fa, in una conferenza stampa disse: " Magari troviamo anche noi il nostro Paolo Rossi che ci porta dritti dritti alla coppa del mondo". Si va bè ma se ce l'hai sotto il naso e non lo vedi, non può scendere mica l'arcangelo Gabriele a darti l'annunciazione dell' esistenza del tuo salvatore. L'incompreso crea da solo scompiglio nella difesa slovacca, porta al gol di Di Natale, Skrtel ribatte una sua conclusione sulla linea di porta, segna un gol con una "parabola" biblica e gli viene pure annullato il gol che avrebbe portato un'intera nazione a inneggiare al miracolo. Tutto questo in soli 45 minuti. Fabio con la sua prestazione è l' icona di quello che sarebbe potuto essere se solo qualcuno ci avesse creduto. Napoli asciuga le sue lacrime e lo aspetta a braccia aperte e forse tra tutti è l'unico che potrà scendere dall'aereo a testa alta. SPRECATO
MARCELLO LIPPI voto 3: Ci ha provato mastro Lippi a confondere un'Italia intera con tutti i suoi numeri, 4-2-3-1, 4-4-2, 4-3-3, ma alla fine si è perso anche lui tra i suoi calcoli, incosanpevole che la soluzione a tutti i suoi problemi era sotto il palmo del suo naso. Il bambino che avevamo mandato a lezioni di matematica con il suo grambiulino rosso avrebbe fatto bene ad ascoltate madre patria Italia, perchè con questa solfa che a casa non c'era nessuno che avrebbe potuto cambiare il nefasto destino, che il tecnico si era scritto da solo, ci crede solo lui. Mezzo Oberon(vedi Di Natale) e mezzo colonello Thursday(vedi Iaquinta) con la sua guarnigione di veterani si ritrova a tornare in Italia all'indomani di una delle peggiori spedizioni mai esistite. La verità sta tutta lì, il tecnico viareggino di gente valida a casa ne ha lasciata eccome e sarebbe superfluo iniziare il solito elenco di nomi. Si è portato la sua cerchia di fedelissimi, uomini disposti alla vita per il loro generale ma eran uomini privi di grinta, appagati dal successo che li vide campioni del mondo, e così stanchi e disarmati: "Eran forti, eran giovani e ora son morti (metaforicamente parlando)". BOCCIATO
Davide Pecchia