Mondiali 2010: Costa d’Avorio, tris inutile alla Corea del Nord

COREA DEL NORD – COSTA D'AVORIO 0-3
RETI: 14′ pt Yaya Tourè, 20′ pt Romaric, 36′ st Kalou.
COREA DEL NORD (5-3-2): Ry Myong; Cha Yong, Pak Chol, Pak Nam, Ri Kwang C., Mun In (22′ st Choe Kum); Ri Yun, Yi Jun; Hong Yong; An Yong, Jong Tae. A disposizione: Kim Myong Gil, Kim Myong, Nam Song, Ri Kwang H., Ri Chol, Kim Num, Pak Sung, Kim Yong, An Chol. Allenatore: Kim Yong.
COSTA D’AVORIO (4-3-1-2): Barry; Ebouè, Kolo Touré, Zokora, Boka; Romaric (34′ st Doumbia), Yaya Touré, Tiote; Gervinho (19′ st Dindane); Keità (19′ st Kalou), Drogba. A disposizione: Zogbo, Yeboah, Angoua, Gohouri, Gosso, Kone, Tienè, Bamba, Demel. Allenatore: Eriksson.
ARBITRO: Undiano (Spagna).
NOTE: Nessun ammonito.
NELSPRUIT. La Costa d'Avorio si congeda dal mondiale 2010 con una bella vittoria sulla Corea del Nord, che chiude a zero punti dopo essersi illusa all'esordio col Brasile. Partita a senso unico con la squadra di Eriksson che domina per tutta la durata del match. Il discorso è chiuso già nel primo tempo, perchè gli ivoriani colpiscono con un uno-due micidiale.
Al 14′ Yaya Tourè raccoglie un pallone al limite dell'area e piazza un colpo da biliardo, con un piatto destro che si infila nell'angolino dove il portiere asiatico proprio non puà arrivare. Sei minuti dopo arriva anche il raddoppio: Didier Drogba scarica un violentissimo tiro che colpisce la traversa ma sulla ribattuta il più lesto di tutti è Romaric (schierato a sorpresa dal tecnico) che con un colpo di testa insacca il pallone.
Nella ripresa la Costa d'Avorio resta più che altro in attesa di notizie provenienti da Durban, ma Portogallo e Brasile sembrano non voler farsi male e quindi le speranze di qualificazione (già ridottissime) si spengono col passare dei minuti. Prima del triplice fischio dell'arbitro però c'è tempo per la terza rete, messa a segno dal neo-entrato Kalou che irrompe a volo su un cross di Boka e batte ancora Ry Myong.
Passano agli ottavi di finale brasiliani e portoghesi, tornano a casa ivoriani e coreani.
Jacopo Giove