Mondiale 2010: Maradona mette tutti a tacere!
Vero è che la sua Argentina si è qualificata a questo mondiale prendendo l’ultimo treno disponibile. Vero è che le sue convocazioni hanno spesso riempito pagine e pagine di giornali con critiche di ogni genere. Altrettanto vero è che il plebiscito popolare lo vuole condannare ad abbandonare il suo 4-4-2 preferendogli un tridente delle meraviglie con Messi, Tevez e Milito. Ma il Pibe de Oro, questa volta, ha messo proprio tutti a tacere. Se fosse stato per lui, non avrebbe disputato neppur un’amichevole premondiale. “Rischiare i miei uomini per gare amichevoli non ha senso” ha dichiarato. Non avrebbe disputato neppure quella contro il Canada, imposta dal governo argentino per festeggiare il Bicentenario dell’indipendenza. E in effetti, anche in quella occasione ci è andato con i piedi di piombo, preservando Leo Messi e non schierandolo per un presunto e alquanto discutibile affaticamento muscolare.
Ma Diego, col senno di poi, ha avuto ragione su ogni critica. Ha fatto gli scongiuri per tutto il campionato, e ora che ha tutta la rosa al completo gioisce alle spalle di quelli che hanno perso pedine fondamentali per questa competizione. A parte le assenze largamente annunciate di Beckham, Ballack e Pato che non sono neanche partiti per il ritiro, il primo forfait illustre è stato quello di Essien che per un problema al ginocchio destro ha lasciato il centrocampo del Ghana priva del suo uomo chiave. Fabio Capello e non solo lui, hanno fatto delle loro preghiere l’ala protettiva perfetta per il loro centroavanti Wayne Rooney, quest’anno travagliato dagli infortuni. Ma se l’Inghilterra ha così salvato la sua arma letale dagli "acciacchi premondiale", da sempre ha avuto nella difesa il suo punto debole, e ora che Rio Ferdinand andrà in Sudafrica solo in veste di spettatore lo è ancora di più. La Costa d’Avorio aveva in Drogba il 90% delle sue qualità, e ora che se tutto va bene, sarà disponibile solo per la seconda sfida del girone che vedrà gli “Elefanti” impegnati contro il Brasile, sarà davvero un’impresa arrivare agli ottavi. L’Italia viaggia a fari spenti priva del proprio faro del centrocampo Andrea Pirlo, infortunatosi al polapccio sinistro nell’amichevole contro il Messico. Lippi punta a recuperarlo e rischia volendolo comunque in Sudafrica, ma prima del suo ritorno avrà il suo da fare per trovare un sostituto che non faccia rimpiangere il campione del mondo. L’Olanda, ultima della lista, ha perso Robben, in un modo anche un po’ rocambolesco a dir il vero, e senza Robben i tulipani difficilmente centreranno l’impresa.
Anche il tecnico argentino sembrava dover pagare “dazio” alla dea della fortuna quando si è visto accasciarsi il principe Milito in allenamento per una distorsione, ma alla fine, è stato solo un falso allarme.
Finora la scelta di una preparazione di 18 giorni senza partite sembrava una scelta assurda, ma ora che la Seleccion è in Sudafrica “sana e salva” con il suo scacchiere al completo, lo stratega argentino se la ride compiaciuto alle spalle di chi probabilmente lo ha criticato troppo presto.
Davide Pecchia