Monchi: “Le gambe tremavano quando dissi a Totti di smettere”
"Le mie gambe tremavano, perché non lo avevo detto a nessuno". Ramón Rodríguez Verdejo, detto Monchi, ha raccontato l'incontro con Francesco Totti per annunciargli che quella con il Genoa dello scorso 28 maggio sarebbe stato la sua ultima partita con la maglia della Roma. Il direttore sportivo spagnolo sta vivendo molto bene questa prima parte di esperienza in Italia e i risultati, finora, sono dalla sua parte e di quella di Eusebio Di Francesco.
A rivelare questi particolari dell'incontro con l'ex capitano giallorosso è stato lo stesso Monchi al quotidiano spagnolo El Mundo, a due giorni dalla trasferta di Champions League a Madrid contro l'Atletico.
L'incontro con Totti: Non è stato facile
Monchi ha parlato di quanto ha incontrato Francesco Totti, bandiera della Roma e uomo simbolo di una città, per parlare del suo nuovo ruolo e dell'addio al calcio giocato:
Non è stato facile. Penso che per lui non fosse la migliore notizia della sua vita, ma credo abbia apprezzato il fatto che gliel'ho detto guardandolo negli occhi ma sicuramente è stato importante per gettare le basi di un ottimo rapporto umano e professionale tra di noi.
Monchi: Dobbiamo essere ambiziosi
Il direttore sportivo della Roma è uno dei più qualificati dirigenti in circolazione. Fa un lavoro di scouting di primissimo livello e Monchi, oltre a fare un'analisi del momento del calcio italiano, ripete che il suo obiettivo è quello che hanno i tifosi della Roma, ovvero vincere:
Non dovremo avere paura di essere ambiziosi. Non parlo tanto di un titolo, quanto della possibilità di poterlo raggiungere ogni anno. È vero che la nazionale ha subito un'incredibile battuta d'arresto, ma questo deve servire a riflettere e crescere. Ma il calcio, a mio parere, è in un momento positivo e oggi i club sono in buona salute. In Europa League, Lazio, Milan e Atalanta stanno facendo una fase a gironi quasi immacolata, mentre in Champions, siamo in tre ad avere delle possibilità. Insomma l'Italia è l'unico paese che potrebbe riuscire a fare l'en plein, con sei squadre su sei promosse.