Modric attacca la Fifa: “Noi, trattati come soldatini. Rischiamo di farci male in campo”
Una partita durata due giorni. Non è il rigore più lungo della storia e quanto accaduto in Croazia, tra la nazionale balcanica e il Kosovo, non è frutto di un racconto di Osvaldo Soriano. Però, quanto accaduto nell'ultimo week-end dedicato alle Nazionali e alle gare di qualificazione per il Mondiale di Russia 2018 può finire, di fatto, tra i cuentos de fútbol, le storie (grottesche) del calcio moderno.

Cosa è successo a Zagabria. Il Kosovo è di scena nella capitale croata. Sulla carta non c'è partita, i favori del pronostico sono tutti dalla parte dei padroni di casa. A farla da padrone è il maltempo: sullo stadio ‘Maksimir' di Zagabria si rovescia un diluvio, pioggia torrenziale e campo impraticabile vanno a braccetto. Le condizioni del terreno di gioco – già precarie – inducono il direttore di gara a rispedire tutti sotto la doccia ma non a casa, nella speranza che le condizioni meteo migliorassero: match sospeso intorno al 20° del primo tempo sullo 0-0 e poi rinviato al giorno successivo.
Croazia in testa al Gruppo I di qualificazione. Il prosieguo dell'incontro ha sorriso alla Croazia ed è stato deciso da un gol di Vida al 35° della ripresa, su assist di Luka Modric. Grazie a questa vittoria, la Nazionale a scacchi bianco e rossi fa proprio il primato nel Gruppo I con 16 punti, lasciando alle spalle Ucraina (14), Islanda (13) e Turchia (11).
La polemica di Luka Modric. A caldo, il centrocampista della Croazia e del Real Madrid muove critiche alla Fifa per la decisione di far giocare lo stesso la partita. "Non c’erano le condizioni minime – ha ammesso Modric – e l’arbitro era d'accordo con me. In quei 20 minuti ci sono state più situazioni comiche che calcio vero e proprio. La Federazione ci tratta come soldatini e non le importa se qualcuno può infortunarsi: sveglia presto, riscaldamento e partita all'ora che riteneva comoda non quella più giusta per tutti.
Sabato scorso abbiamo giocato una mezz'ora su un terreno impraticabile e pericoloso poi siamo andati a dormire due o tre ore più tardi del normale per attendere la decisione. Alla Fifa interessava solo salvaguardare la partita di martedì contro la Turchia".