Minacce di morte e pallottole in busta per Pulvirenti

Minacce di morte e un paio di proiettili. Ignoti hanno recapitato lettera minatorie e pallottole al presidente del Catania, Antonio Pulvirenti, finito nell'occhio del ciclone per il momento durissimo che sta vivendo la squadra. A Torre del Grifo, sede della società rossoblù, è arrivato il pacchetto immediatamente consegnato alla Polizia di Stato e seguito da regolare denuncia dell'accaduto. L'episodio, però, non è recente ma risale a un paio di settimane fa ed è stato reso noto solo nelle ultime ore. Terzultimo in classifica, ancorato in piena zona retrocessione. La formazione etnea è sull'orlo del baratro: dopo essere precipitata in B, avrebbe dovuto risalire la china e tornare in A invece adesso sta per crollare e precipitare in Lega Pro. Doveva cancellare in fretta i brutti ricordi, ne è rimasta prigioniera.
Una stagione da incubo. La sconfitta subita nell'ultima giornata di campionato contro la Virtus Entella (2-0) ha affossato (quasi) le speranze di rimonta dei siciliani. Nulla è perduto, la salvezza è un traguardo ancora possibile, ma la situazione è divenuta esplosiva e ingestibile. Sui muri della città sono apparse diverse scritte contro la dirigenza rosso-azzurra: "Pulvirenti vattene", "Pulvirenti infame", "il tuo tempo è finito". Sono alcuni degli slogan che la tifoseria etnea ha rivendicato, adirata per la pessima annata del club. Nei giorni scorsi era stato diffuso anche un comunicato della Curva Nord durissimo nei confronti dell'attuale numero uno catanese.
Il tempo di Nino Pulvirenti al Catania è finito. Questa proprietà ha concluso il suo ciclo e lo ha fatto nel peggiore dei modi: mettendo a repentaglio l'esistenza del Catania 1946. Se il Catania avrà un futuro non potrà mai essere con Nino Pulvirenti – si legge nella nota pubblicata dai sostenitori siciliani -. Questa proprietà non ci rappresenta più. Il suo unico dovere è salvare il Catania e poi metterlo in vendita. Lasciare per sempre questa società che la sua irresponsabilità sta facendo sprofondare. La nostra scelta è fatta. Indietro non si torna.