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Minacce a Murtaza, il piccolo fan di Messi costretto a lasciare l’Afghanistan

Il bambino che aveva ricavato una maglietta del suo idolo Lionel Messi da un sacchetto di plastica costretto a spostarsi in Pakistan con tutta la sua famiglia.
A cura di Marco Beltrami
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Impossibile dimenticare la storia del piccolo Murtaza. Il bambino afghano di 5 anni che non potendo permettersi una divisa originale, aveva ricavato una maglietta del suo idolo Lionel Messi da un sacchetto di plastica, facendo commuovere il mondo del calcio e ricevendo una casacca originale e autografata dal fenomeno argentino del Barcellona in persona. Purtroppo però il piccolo calciatore è stato costretto a lasciare la sua terra con tutta la famiglia, a causa di continue minacce. A rivelare il tutto ci ha pensato il papà di Murtaza Mohammad Arif Ahmadi che ha raccontato: “La vita era diventata miserabile. Ricevevamo costanti minacce telefoniche. Temevo che potessero rapire mio figlio”. Per non correre rischi dunque tutta la famiglia è stata a costretta a rifugiarsi in Pakistan e in particolare a Quetta. Una vicenda che ha scatenato l’indignazione dell’opinione pubblica, e non sono da escludere delle iniziative in favore del piccolo Murtaza e dei suoi cari.

Una brutta storia dunque per il piccolo Murtaza, diventato per la sua storia famosissimo sul web e sui social. Le immagini che lo ritraevano sorridente con la sua maglia dell’Argentina autografata da Messi hanno regalato emozioni in tutto il mondo. Anche se è rimasto un pizzico di delusione per il mancato incontro con il suo idolo, una prospettiva che inizialmente aveva illuso Murtaza. Un faccia a faccia fortemente voluto ma che non è stato possibile proprio per non creare un precedente. Infatti la Federcalcio argentina ha così motivato la scelta di annullare l’incontro tra il numero 10 e il piccolo tifoso afghano: “Siamo dispiaciuti  ma l'incontro non ci sarà. Riceviamo migliaia di richieste da tutto il mondo, simili a quella di Murtaza, ma per noi è impossibile accontentarli tutti".

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