Milan, un rosso record da 90 milioni di euro
Non è certo un bel momento per il Milan di Silvio Berlusconi che con la sconfitta di Udine saluta definitivamente ogni sogno di gloria europea anche per la prossima stagione, portando a due consecutive le annate senza coppe. Con un bilancio che inizia a pesare enormemente sulle casse del club per le mancanze dei proventi economici che arrivano dalla qualificazione europea. E non è un caso, allora, che proprio per la stagione appena messa in bilancio, il Milan registra un passivo record di oltre 90 milioni di euro. Un ‘buco' che verrà colmato da un ripianamento quasi totale da parte della Fininvest, la cassaforte di famiglia, ma che non può più essere gestito. E le voci del passaggio di proprietà con le cordate asiatiche prendono sempre più consistenza.
Entro fine mese si potrebbe comprendere meglio quale sarà il futuro societario del Milan che pende dalle volontà di Mr Bee e dei suoi investitori pronti – a quanto si dice – a comprarsi la maggioranza del club mettendo sul piatto oltre un milione di euro. Intanto c'è da fare i conti con una situazione finanziaria e sportiva delicatissima visto che il club registra le perdite più alte della storia del Milan il bilancio 2014 che sarà approvato dall'assemblea dei soci di martedì con un rosso di 91,28 milioni di euro.
Su questa cifra pesa la ovvia mancata partecipazione alla Champions League della passata stagione mentre circa 40 milioni di euro sarebbero legati a novità fiscali mentre fra le nuove spese ci sono i 2,32 milioni di euro per l'affitto di Casa Milan e si registra un aumento del compenso degli organi sociali, da 2,2 a 2,55 milioni di euro, dovuto probabilmente alla nomina di un secondo amministratore delegato, Barbara Berlusconi. Intanto Fininvest è già corsa ai ripari e ha già versato circa 60 milioni di euro nelle casse del club a marzo e dopo l'approvazione del bilancio dovrebbe completare il ripianamento.
Un bilancio negativo mai così alto nella gestione Berlusconi che nel 2013 aveva perso 15,7 milioni, l'anno precedente 6,86 milioni, mentre il rosso più alto risale al 2010, 69,75 milioni. Si aggira attorno ai 30 milioni di euro il calo dei ricavi, che si sono fermati a 223,9 milioni di euro mentre sono stati incassati 89,8 milioni di euro dai diritti tv, con le plusvalenze che si sono ridotte da 23,28 a 5,77 milioni di euro chiaro segnale di un mercato al ribasso, dove Adriano Galliani ha faticato rispetto agli anni passati a gestire acquisti e vendite in modo virtuoso.