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Milan, tutto in 30 giorni: closing, derby e Fair Play UEFA

I rossoneri chiudono il passaggio di proprietà: finisce l’era Berlusconi, inizia quella cinese di Yonghong Li. Il 21 la nuova proprietà dovrà presentare all’UEFA l’impegno scritto per rispettare i parametri di bilancio. Nel mezzo, il derby, la sfida con l’Atalanta e la rincorsa a un posto in Europa League che vale da solo 10 milioni di euro.
A cura di Alessio Pediglieri
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Due appuntamenti che determinano l'immediato futuro del Milan: il closing con la nuova proprietà cinese e l'accordo con l'UEFA per il pareggio di bilancio. Due aspetti non secondari che permetteranno alla società di guardare avanti con maggior calma e ottimismo perché sia il calciomercato estivo che il processo di ricrescita saranno legati a doppio filo dalla possibilità di avere liquidità nelle casse societarie. Nella giornata odierna il primo atto con la conclusione del passaggio di proprietà, poi si studierà il modo di presentare una nota all'UEFA per evitare sanzioni e poter gestire la nuova stagione nel migliore dei modi.

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Le dimissioni del consiglio d'amministrazione – Prima della firma tra Yonghong Li e Silvio Berlusconi, il cda milanista si è radunato per l’ultima volta, mercoledì sera, alla vigilia dell’arrivo dei cinesi. I consiglieri rossoneri hanno firmato le dimissioni che verranno ratificate dall'assemblea dei soci di venerdì, chiamata a rinnovare la governance. A quel punto cadranno definitivamente le cariche di Silvio Berlusconi e dei due amministratori delegati: Barbara Berlusconi e Adriano Galliani.

Il passaggio di consegne entro ora di pranzo – Si chiude l'era Fininvest inizia quella del gruppo cinese Rossoneri Sport Investment Lux. Il bonifico è partito, solo questione una questione tecnica. A Fininvest arriva il versamento dell'ultima tranche da 370 milioni, la firma in calce al documento segna il cambiamento di proprietà del Milan. Danilo Pellegrino, a.d. di Fininvest, è la persona delegata a mettere nero su bianco presso lo studio legale "Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners": un atto che sancisce la cessione delle azioni alla nuova proprietà.

L'accordo con i cinesi – Il closing arriva dopo mesi di attese e trattative infinite, fatti di slittamenti, acconti, rinvii, rumors. Adesso per il Milan la data del 14 aprile rappresenta un punto d'inizio per una nuova pagina della storia rossonera perché è il primo passo attraverso il quale il club rossonero dovrà discutere con l'UEFA entro il 21 aprile i termini per un voluntary agreement, necessario per poter prendere parte alle prossime competizioni internazionali. Si tratta di due tappe obbligate, la seconda fondamentale per presentare i conti a posto ed evitare eventuali sanzioni o, peggio, l'impossibilità di presentarsi ai blocchi di partenza dell'Europa league.

Il derby e l'Europa League – Il futuro europeo del Milan resta ancora in forte bilico ma dopo la vittoria contro il Palermo arrivata nel giorno in cui Lazio e Inter sono state sconfitte e l'Atalanta ha pareggiato, il futuro sembra meno nebuloso di prima. Tutto, però, passa anche per il derby di sabato all'ora di pranzo: il primo match dell'era cinese. Ma al di là di come finirà il campionato per vedere se i rossoneri occuperanno uno dei tre posti disponibili, c'è anche una società che sta lavorando con l'obiettivo di raggiungere il pareggio di bilancio entro i prossimi 4 anni, attraverso un efficiente piano di crescita dei ricavi.

Le richieste UEFA – Questo richiede l'UEFA e il suo Faur Play Finanziario al quale si sono inchinati i più grandi club d'Europa. E chi non lo fa, incorre in squalifiche e sanzioni, sia economiche che di mercato. Il closing dovrebbe portare soldi freschi nelle casse rossonere derogando con garanzie certe alla regola che impone un rosso aggregato massimo di 30 milioni in tre stagioni. Per ottenerlo però, sarà necessario anche un calciomercato in uscita con qualche cessione che permetta di mettere entrate a bilancio. E anche il ritorno in Europa può servire visto che l'accesso vale da solo 10 milioni di euro.

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