Milan, spogliatoio spaccato? Cerci e Destro contro Inzaghi, Menez e Mexes con Pippo
Inzaghi nell'immediato dopo partita era stato chiaro: a chi aveva insinuato che in campo si era vista una squadra sfuggitagli di mano, con atteggiamenti decisamente rinunciatari nel giocarsi i tre punti a Udine aveva risposto piccato che non era così: "Non mi è piaciuto l'atteggiamento ma il gruppo è con me. La riprova sarà mercoledì sera: se anche in quel caso ci fosse una nuova partita di questo genere a quel punto inizierei a preoccuparmi". Quindi basterà aspettare le prossime 36 ore per scoprire chi ha ragione: il tecnico che ha ridimensionato la brutta figura contro l'Udinese in una partita giocata con l'atteggiamento sbagliato o chi invece sostiene che vi sia una frattura nello spogliatoio tra SuperPippo e parte dei giocatori? Perché le voci in queste ore in cui la squadra è stata messa in ritiro punitivo, si susseguono e arrivano a volte incontrollate. Come quelle relative all'esistenza di due fronde interne: una capeggiata dai vari Mexes e Menez che starebbero dalla parte del tecnico e una con a capo Cerci e Destro che avrebbero invece manifestato il proprio dissenso davanti le scelte tattiche di Inzaghi.
Non c'è fondamento a tutto ciò non arrivando conferme che – evidentemente – non potrebbero esserci. Ma i meglio informati insistono sulla tesi dello spogliatoio più che agitato. Dopo la pesante sconfitta contro l'Udinese, che di fatto ha spento tutti i sogni europei, il Milan ha iniziato il ritiro punitivo a oltranza deciso dalla società, per cercare di salvare il salvabile. Alcuni quotidiani concordano su un punto: nel dopo gara di Udine, ci sarebbe stato comunque un duro scontro tra i giocatori e il gruppo si sarebbe spaccato in due fazioni una a sostegno dell'allenatore, l'altro contro di lui.
A guidare i difensori di SuperPippo ci sarebbero Jeremy Menez, bomber stagionale della squadra e titolare inamovibile, e Philippe Mexes carismatico difensore che da sempre fa sentire il proprio peso dentro e fuori dal campo. Tra i dissidenti, invece, ci sarebbero invece alcuni ultimi arrivati come Alessio Cerci e Mattia Destro, approdati in rossonero a gennaio e scarsamente utilizzati e che avrebbero manifestato tutti i propri malumori per le esclusioni ritenute incomprensibili.
Anche domenica mattina ci sarebbe stato un nuovo confronto prima dell'allenamento del mattino in vista dell'appuntamento del mercoledì. Anche in questo caso, sarebbero volate parole grosse con Inzaghi che ha difeso le proprie scelte per il bene del gruppo e della società ribattendo accusa su accusa imponendo anche il ‘coprifuoco' sulle notizie da dare ai media dopo la fuga costante di informazione che si è verificata negli ultimi tempi. Adesso toccherà al campo dire chi ha ragione: Inzaghi nel sostenere che il gruppo è con lui o chi invece è convinto che vi sia oramai una spaccatura in atto.