Milan soddisfatto, ma voi confermereste Gattuso? Perché sì e perché no
Per alcuni ci voleva poco perché peggio della situazione ereditata da Vincenzo Montella non si poteva fare. Ma per altri, il lavoro di Gennaro Gattuso sulla panchina rossonera è stata una piacevole sorpresa. Ha stentato, ha insistito e ora sta raccogliendo i primi importanti frutti di scelte e decisioni che hanno rimesso il Milan in carreggiata.
E' giovane, inesperto ai grandi palcoscenici, ci sarà anche la prova europea dell'Europa League ma è pur sempre un uomo dal carisma immenso e dalle idee chiare su come uno spogliatoio debba comportarsi. sia nelle situazioni positive che in quelle difficili. Una scommessa, comunque, che solo il tempo potrà dire se risulterà vincente. Intanto, il Milan prova a crederci e sulla scia di quanto visto sarebbe pronto un rinnovo importante: fino al 2020.
Perché Gattuso è una scelta vincente
Ha riportato il ‘ringhio' nello spogliatoio
Quando è arrivato ha trovato una squadra senza motivazioni, uno spogliatoio adagiato sul nulla, un'autostima ridotta a zero. Chi giocava lo faceva perché doveva, seguendo a malincuore le scelte di Montella o non offrendo comunque tutto ciò che poteva dare perché privo di obiettivi concreti. Gattuso ha riportato il ‘Ringhio' prima dentro le quattro mura di Milanello e negli allenamenti, poi a bordo campo, quindi davanti ai microfoni.
Coerente nelle parole e nelle scelte
E' stato coerente con se stesso. Ha chiesto determinazione, onore della maglia, sacrificio. L'ha preteso da tutti, indifferentemente e poi ha tratto le proprie conclusioni. E' così che Kessie non è sceso in campo finchè non ha dimostrato di valere le aspettative e non solo perché talento strapagato all'Atalanta. E' così che Calhanohlu si è ritrovato in mediana o Cutrone ha ricevuto la giusta fiducia al di là dei Kalinic e Andrè Silva.
Figura forte, aziendalista da sempre
Il codice Gattuso è stato subito digerito da tutti perché ha da subito rappresentato la linea aziendale, dimostrando di conoscere meglio di chiunque le dinamiche interne di una società in cui ha vissuto per 20 anni, vincendo tutto. Al di là della nuova dirigenza o dei nuovi riferimenti in Mirabelli e Fassone. Ringhio è un uomo del Milan, non da Milan.
Ha cambiato il trend, ora il Milan vince
Anche i dati gli danno ragione, con un ruolino di marcia importante per chi doveva dimostrare tutto e subito. Nelle 14 partite alla guida dei rossoneri, Gattuso ha ottenuto finora 8 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte, dando un'identità precisa alla squadra e in particolare al reparto difensivo.
Perché Gattuso è una scelta su cui non puntare
E' stato un ripiego ad Ancelotti e Conte
Ma non mancano i lati oscuri di un Gattuso che non si è seduto in panchina come prima scelta, studiata e pretesa dalla società. E' stato semplicemente un ripiego davanti all'inconsistenza dei risultati che Vincenzo Montella stava ottenendo. I pensieri erano ad altri, da Carletto Ancelotti ad Antonio Conte. Entrambi impossibilitati o senza motivo per prendere il Milan a metà guado. Era un traghettatore e ancora lo è.
Manca di esperienza e della giusta gavetta
Da qui, la seconda obiezione: Gattuso non ha esperienza. E' vero, sono anni che si cimenta in panchina e ha allenato in diverse situazioni, anche all'estero. Ma non basta per poter pensare che possa fare bene al Milan, anche se decaduto e in difficoltà. Un conto è mettersi in discussione a Cipro o con il Pisa. La Primavera rossonera era la doverosa gavetta, essere stato catapultato in prima sdquadra potrebbe avere un effetto boomerang.
Il difficile deve ancora arrivare
A chi dice che i numeri ottenuti fino ad oggi parlano per Gattuso si può rispondere che il difficile deve ancora arrivare. In Coppa Italia c'è da raggiungere la finale dopo aver trionfato nel derby contro l'Inter altrimenti è stata la classica vittoria di Pirro, giocata più sui nervi che su reali convinzioni. E c'è il banco di prova dell'Europa League, dove Gattuso debutterà tra mille dubbi e perplessità. Senza contare che la rincorsa alla Zona Champions è ancora solo all'inizio.
I tanti impegni lo ridimensioneranno
L'effetto Gattuso si è sentito, ma serve continuità e la storia in panchina di Ringhio manca proprio di questo: positività nei risultati nel corso del tempo. La squadra è chiamata ad un vero tour de force nelle prossime settimane: ci saranno 6 gare in 21 giorni, con anche la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Lazio dove si pretende l'approdo in finale. Ci sono altre 3 sfide difficili in campionato con Sampdoria, Roma e Inter. E poi l'Europa League.