Milan: scatta la corsa alla panchina di Seedorf, Inzaghi in vantaggio su Donadoni
Ancora poche settimane e poi su questa messinscena a tinte rossonere (forse) calerà il sipario. Dopo la chiamata del presidente Silvio Berlusconi e quei pochi giorni di luna di miele, il divorzio tra il club di via Aldo Rossi e Clarence Seedorf pare già scritto. Lo sanno i protagonisti e gli stessi tifosi che, dinanzi a questo teatrino, sperano già nel prossimo nome che guiderà il Milan nella prossima stagione. I sondaggi, negli uffici della nuova sede milanista, sono già cominciati. Il candidato numero uno pare essere Filippo Inzaghi che ha, in Adriano Galliani, il suo "sponsor" principale. Pippo mette d'accordo tutti, è ancora molto amato dalla tifoseria ed il suo lavoro con la squadra "Primavera"ha già dato buoni frutti ed ampie rassicurazioni sulle sue capacità. In più, non ha esigenze economiche da "top coach", si allinea ben volentieri alle regole societarie e rispecchia in pieno quello stile Milan che, a causa di alcuni comportamenti, si è un po' perso.
Silvio sogna Montella – Dietro la figura di "Super Pippo", troviamo altre due candidature "forti": una possibile, l'altra (forse) mai realizzabile. Roberto Donadoni e Vincenzo Montella sono i due tecnici che, realmente, hanno qualche chance di potersi sedere sulla panchina del Diavolo. L'attuale allenatore del Parma gode di ottima stima nei corridoi degli uffici milanisti. Lo straordinario campionato del Parma, ha dimostrato la crescita del tecnico bergamasco e la sua bravura a lavorare sia con campioni "bizzosi", sia con giovani da far crescere. A Galliani piace molto, meno a Silvio Berlusconi poco incline a sopportare uomini con un carattere deciso come quello di Donadoni. Il presidente, potesse scegliere in totale libertà economica, farebbe una pazzia per Vincenzo Montella che, al momento, ha una percentuale di arrivo a Milano inferiore al 10%. Il tecnico viola ha una clausola liberatoria di 7 milioni di euro e, probabilmente, avrebbe richieste economiche e di mercato che, ad oggi, sono impensabili per la società milanista. A meno che, il patron non decida di vendere…ma, questa, è tutta un'altra storia.