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Milan, Scaroni duro: “Obiettivo Champions compromesso. Gattuso? Deciderà chi di competenza”

Il presidente, dopo la sconfitta di Torino, analizza la crisi attuale della squadra senza alzare bandiera bianca: “A inizio stagione la Champions non era stata inserita negli obiettivi primari ma c’eravamo e avevamo preso gusto”. Poi su Gattuso: “Ci sono Gazidis, Leonardo e Maldini: decideranno loro”
A cura di Alessio Pediglieri
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E' crisi Milan: dopo il derby perso con l'Inter qualcosa si è rotto ed è iniziata la discesa nel gioco e nelle posizioni di classifica. Il terzo posto, che sembrava un obiettivo concreto è sfumato e adesso la stessa Champions League appare quasi una chimera: sesta posizione, con il Torino che ha agganciato i rossoneri, la Roma che ha allungato, l'Inter che tiene il terzo posto e l'Atalanta che deve ancora giocare e – in caso di successo – si ritroverà solitaria quarta.

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Tutto maledettamente complicato da risultati assolutamente non all'altezza delle aspettative. Si sapeva che quello rossonero era un progetto-cantiere ma non ci si poteva immaginare che le cose si sarebbero complicate fino a questo punto. Una partenza stentata, una seconda parte di stagione più che positiva con la rimonta sui cugini, poi il black-out. Da più di un mese il Milan si è spento e con lui anche la proverbiale grinta di Gattuso. Aspetto ancor più allarmante delle sconfitte.

Il dilemma della panchina

La dirigenza dovrà decidere in queste ore e nulla è semplice. Allontanare Ringhio potrebbe voler dire giustificare i giocatori, reali colpevoli di gare insufficienti sotto ogni aspetto. Perché dubitare della voglia, della grinta, della personalità di Gattuso non è possibile e perciò un eventuale esonero significherebbe bocciarlo da un punto di vista professionale. Lasciare Gattuso in panchina però, potrebbe non dare la scossa che potrebbe scuotere l'ambiente per il colpo di reni finale.

Palla alla dirigenza sul futuro di Gattuso

Ho visto la partita ieri, ed è sempre la stessa storia: il Milan non gioca a buoni livello da un paio di mesi. C'e' un calo di forma, l'obiettivo della Champions si è allontanato anche se non abbassiamo le braccia fino alla fine.

Paolo Scaroni, commentando la sconfitta dei rossoneri in casa del Torino che ha allontanato il quarto posto in classifica, prova a essere concreto e realista. Il disfattismo non servirebbe a nessuno se non agli avversari: "Ci sono Gazidis, Leonardo e Maldini, ai quali lascio il compito di esprimersi sui temi tecnico-sportivi sapranno prendere i provvedimenti corretti perché conoscono il calcio molto meglio di me".

La Champions, un plus per cui lottare

Per il presidente del Milan, l'obbligo è guardare al futuro, con o senza Gattuso e non perdere di vista l'obiettivo finale, un progetto a lungo-medio termine: "Nel budget di questa stagione non era prevista la Champions League, che sarebbe stata una sorpresa positiva e per la quale, un paio di mesi fa ci avevamo fatto la bocca. Nulla di perso: sarà difficile, ma proveremo comunque a giocarcela fino alla fine".

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