Milan, Paolo Maldini assolto dall’accusa di corruzione

Triplice fischio finale e partita conclusa per Paolo Maldini. Una sfida che, però, non si è giocata sul campo da calcio ma nelle aule di un Tribunale, dove l'ex difensore del Milan e della Nazionale era stato trascinato con l'accusa grave di corruzione e accesso abusivo al sistema informatico. La vicenda risale a qualche anno fa quando Paolo, insieme ad altre persone, era rimasto coinvolto in un "pasticcio" particolarmente grave: quello di aver messo "a libro paga", secondo l'accusa, un funzionario dell’Agenzia delle entrate per evitare controlli fiscali. Una denuncia che, successivamente, aveva portato il pg Tiziano Masini a chiedere, per l'ex rossonero e per gli altri imputati coinvolti, la condanna ad un anno e otto mesi di reclusione. Assolto in primo grado, nel 2013, Maldini è dovuto tornare in Tribunale, dopo il ricorso chiesto dalla Procura di Milano. Oggi la sentenza definitiva della Corte d'Appello che ha assolto Paolo Maldini: "Sono contento e allo stesso tempo arrabbiato – ha spiegato all'uscita l'ex giocatore – Per me sono stati cinque anni di sofferenza. Per chi si considera una persona onesta non è piacevole e certamente avere un nome, essere un personaggio pubblico, non si è rivelato un vantaggio".