Milan, numeri impietosi: Inzaghi sta facendo peggio di Seedorf
Il passo falso di Marassi, tutto sommato, era anche prevedibile. Contro una delle squadre più in forma del campionato, in uno degli stadi più caldi d'Italia dove era caduta anche la Juventus, Filippo Inzaghi sapeva che per il suo Milan sarebbe stato tremendamente difficile. Ciò che il tecnico, probabilmente, non si aspettava era vedere una squadra assolutamente incapace di reagire alla "capocciata" dell'ex Antonelli: gol che ha rispedito indietro il Diavolo, spenti i sogni Champions e rialzato il tappeto dove, sotto, erano stati nascosti i problemi della squadra milanista. Se è vero che non era tutto oro ciò che luccicava dopo la vittoria contro l'Udinese e che, nella prima mezzora al "Ferraris", l'undici di Inzaghi ha avuto un paio di palle buone per passare in vantaggio, è altrettanto vero che i conti non tornano negli uffici di via Aldo Rossi. Chi si aspettava un Milan da corsa, dopo l'ottimo esordio con la Lazio, si dovuto ricredere. Anzi, a conti fatti, questa squadra ha raccolto meno di quella della gestione (tanto criticata) di Clarence Seedorf che, in 14 partite di campionato, riuscì a conquistare 26 punti, contro gli attuali 21 di "Super Pippo".
Il caso Torres – Che sia una squadra costruita male e con poca qualità, lo sanno anche i muri. Nonostante le dichiarazioni di "facciata", al Milan continua a mancare un attaccante di peso: un giocatore che riesca a far salire la squadra e a garantire un numero sufficiente di gol. Affidarsi completamente alle prestazioni di Menez (universalmente riconosciuto come un giocatore discontinuo) è un rischio, così come è assurdo sperare che El Shaarawy torni quello di un tempo e che Honda la butti dentro ogni domenica. Il salto di qualità, invocato da Inzaghi nel post partita di Genova, non potrà di certo arrivare neanche dall'attuale Fernando Torres. Lo spagnolo, superato nelle gerarchie anche da Niang, è lontano anni luce dal giocatore di un tempo ed è ormai diventato un caso. Lo sa bene anche Galliani che ieri, subito dopo il triplice fischio finale, ha voluto parlare alla squadra negli spogliatoi dell'impianto ligure. Alla vigilia della sfida contro Napoli e Roma, Inzaghi dovrà ritrovare quell'entusiasmo iniziale e ricaricare le batterie allo spento Milan visto a Genova. Sbagliare nelle due prossime partite, regalerebbe un Natale di polemiche a Filippo Inzaghi. Il tecnico è destinato a mangiare il panettone, ma il rischio che gli rimanga sullo stomaco è molto alto.