Milan-Napoli: l’analisi tattica del match che può decidere la corsa scudetto
Sembra passata un'eternità da quando le due compagini si sfidavano a colpi di vittorie e reti al fine di raggiungere l'agognato primo posto: erano gli anni 80′, e in netta contrapposizione trovavamo il Napoli di Maradona, di Careca e di Alemao contro il Milan stellare di Gullit, Van Basten e del sottovalutato Virdis, famoso per essere andato sistematicamente a segno allo stadio San Paolo. Già all'epoca Maradona inveiva contro gli arbitri, e tale leit-motiv si sta ripetendo anche in un match che torna ad assumere il sapore dello "scudo".
Milan-Napoli, versione 2011: passa il tempo, cambiano i protagonisti, ma le emozioni, e i veleni, restano intatti. Allegri e Mazzarri hanno infuocato la vigilia di tale match profilandosi in un "botta e risposta" piuttosto acceso: Allegri chiede a Mazzarri di scegliere l'arbitro, mentre Mazzarri ribatte accusandolo di avere la coda di paglia. Fuoco e fiamme fuori dal campo… figuriamoci stasera cosa succederà.
I due tecnici hanno certamente preparato la partita al meglio, in due schieramenti che appaiono piuttosto diversificati tra loro: per quanto riguarda le probabili formazioni di Milan-Napoli, i rossoneri proveranno a far valere la qualità per linee centrali, schierando il 4-3-1-2 con il ritorno di Boateng sulla linea mediana e il trio offensivo composto da Robinho, che girerà dietro le due punte, Pato e Ibrahimovic. In panchina quindi Cassano, spavaldo per il match contro il Napoli.
Per quanto concerne invece i partenopei, Mazzarri non ha certo intenzione di abbandonare il suo solido 3-4-2-1, schierando la formazione tipo con il ritorno di Paolo Cannavaro in difesa e un ballottaggio che potrebbe dare diverse soluzioni tattiche: nel tridente composto da Cavani e Hamsik, il terzo elemento va scelto tra Zuniga, che darebbe più velocità alla manovra, e Mascara, con cui si acquisirebbe maggior fantasia in attacco, a discapito di una minor sveltezza nella costruzione delle azioni.
Da annotare anche la sfida tra i bomber, Cavani e Ibrahimovic: i due centravanti sono stati i veri trascinatori delle due squadre, con lo svedese a segno per ben 18 volte in 33 partite ufficiali; diversi i numeri del Matador, anche se Ibra può contare su un maggior numero di assist. Edinson Cavani ha siglato l'impressionante cifra di 27 reti in 38 partite con la maglia azzurra, battendo solo 4 rigori in totale. Una sfida nella sfida, che staserà si profilerà in un match che promette emozioni infinite.