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Milan-Napoli, Ibrahimovic-Cavani: la sfida nella sfida, ecco il video

Milan-Napoli, la sfida s’infiamma e le stelle di Cavani e di Ibra si accendono alla scala di Milano. Ogni tassello è al posto giusto per uno spettacolo indimenticabile, a prescindere da chi vinca e da chi perda.
A cura di Francesco Ferrara
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Cavani-Ibrahimovic, la sfida nella sfida di Sansiro

C’era una volta il Napoli di Diego Armando Maradona, c’era, c’è e ci sarà a perenne memoria nel cuore dei tifosi azzurri. C’era una volta il Milan di Marco Van Basten, c’era, c’è e ci sarà per sempre nei cuori rossoneri. Tutto questo però, ormai fa parte del passato perché il presente si chiama Cavani, il presente si chiama Zlatan Ibrahimovic.

Alla scala di Milano, Lunedì sera andrà in scena una delle sfide più belle della storia italiana e come il ricordo di un tempo che fu, torna a colorarsi di tricolore. Milan-Napoli non è una partita, non è una gara, non è un semplice incontro tra 22 uomini che si sfidano su un prato verde a chi accarezza meglio il pallone. Non è una questione di punti, di gol o di giocate sopraffine; è una questione di prestigio, di grandezza, è una questione d’onore. E’ una lotta infinita che va al di là di un campo di calcio, è la sfida di un’Italia da sempre soggiogata dallo scontro NORD-SUD. Ma se un tempo tutto sembrava ruotare intorno a un Cigno di Utrecht e a un Pibe de Oro, quest’oggi il ruolo di attori protagonisti è nei piedi di un Mago chiamato Ibracadabra e di un Matodor chiamato Cavani, e di questi tempi è come dire potenza e irruenza contro finalizzazione e velocità.

Lo svedese, cresciuto tra i ghiacci, è un vero e proprio zingaro del mondo pallonaro. Non ama infatti, stazionare per troppo tempo nella stessa squadra. Dal Malmö arrivò all'Ajax, e la sua prestentazione fu tutto un programma: "Salve, sono Zlatan Ibrahimovic. E voi chi diavolo siete?". Poi approdò alla Juventus, e dopo la retrocessione dei bianconeri si trasferì all'Inter. Fece incetta di trofei con entrambi i club. Poi il trasferimento al Barcellona, dove il rapporto con Guardiola non fu idilliaco. Ora è tornato a Milano, ma questa volta la sponda è rossonera, per tentare l'assalto alla tanto agognata Champions, autentico unicorno del mago svedese. Al suo attivo vanta 325 presenze e 160 gol tra i vari colori che ha vestito, di cui 13 sono con la maglia rossonera in campionato.

Zaltan è una prima punta classica. Staziona nell'area di rigore, ma non è il classico, solito, centravanti-boa, è dotato di una tecnica sopraffina, che abbinata ad una grandissima potenza fisica e a un pregevole stacco aereo lo rendono letale nel cuore dell'area avversaria. Predilige giocare spalle alla porta, potendo sfruttare la sua fisicità. Possiede una grandissima agilità, che gli ha consentito di segnare dei gol con acrobazie davvero spettacolari, alzi la mano chi non ricorda quel gol con la maglia della Svezia contro l'Italia di Trapattoni agli Europei del 2004

La storia di Cavani parte invece dall'Uruguay. Il Matador cresce calcisticamente nel Danubio, per poi approdare a Palermo. Si mette in luce grazie ai suoi movimenti felini ed al suo grande dinamismo. Nonostante le buone stagioni in maglia rosanero non è apprezzato dalla tifoseria, e nel 2010 vola ai piedi del Vesuvio e si consacra negli annali del calcio: quarto posto ai Mondiali con l'Uruguay e l'esplosione da autentico bomber a Napoli, dove finora ha realizzato 27 reti stagionali. Al suo attivo ci sono 160 presenze e 60 gol coi club, 20 col la maglia azzurra in campionato.

Cavani, a differenza di Ibra, è una prima punta atipica, spazia lungo l'intero reparto offensivo, e spesso rientra fin nella propria area per dare manforte ai suoi. Nonostante il grande dinamismo è micidiale sottoporta. Possiede una grande velocità, e riesce a smarcarsi con ottimi movimenti dei difensori, ragion per cui è difficilissimo riuscire a interrompere le sue sortite nell'area nemica. Possiede un tiro preciso e potente, ma sa accarezzare la palla con una dolcezza unica che gli permettono di segnare reti con parabole davvero uniche (chiedete ad Antonioli per credere).

Ibra vs Cavani, settentrione contro meridione la sfida s'infiamma col passare dello ore, dei minuti, dei secondi, perchè in Milan-Napoli si riaccendono vecchie ruggini. Nelle orecchie dei tifosi partenopei rimbombano ancora le parole di Maradona contro gli arbitri, condottiero indimenticabile. Risponde il Milan con altrettanta veemenza, Allegri ha invitato Mazzarri a scegliere l'arbitro per la partita, dopo le polemiche legate ai fischietti in merito all'ultima giornata. Insomma, tra stelle, tricolore, onore e prestigio ci sono tutti gli ingredienti giusti per uno spettacolo indimenticabile…e allora, che si alzi il sipario e che cominici pure lo spettacolo, e questa volta, che vinca davvero il migliore!

Davide Pecchia – Francesco Ferrara

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