Milan-Napoli, a San Siro soliti cori discriminatori (nonostante la multa)
Le brutte abitudini sono dure a morire. E così, nonostante la multa di quindicimila euro inflitta al Milan per quanto accaduto sabato scorso in campionato a San Siro, i tifosi rossoneri hanno urlato ancora una volta quei cori di discriminazione territoriale sanzionati dal giudice sportivo. A tre giorni di distanza dalla sfida conclusa per 0-0, questa volta è la Coppa Italia l'occasione per ripetere contro i partenopei quegli slogan che risuonano dalla Curva Sud. Dal classico "noi non siamo napoletani" al ‘must' di buona parte dei gruppi ultrà del Nord… ovvero quello che sui cani che scappano per la puzza dei napoletani "colerosi, terremotati, che col sapone non vi siete mai lavati".
A poche ore dal provvedimento del giudice sportivo il copione s'è ripetuto: trama libera, recitazione a braccio, parte mandata giù a memoria. Una sfida contro le istituzioni e un modo al tempo stesso per rivendicare il diritto a quello che i supporters dell'Atalanta definirono una sorta di sfotto'… Cosa c'era scritto nelle motivazioni a corredo dell'ammenda comminata dopo la partita di Serie A con il Napoli? Il Milan dovrà sborsare 15 mila euro “per avere i suoi sostenitori, all’inizio e al termine della gara, aver intonato un coro insultante di matrice territoriale”. Un peccato, davvero, considerata la bella accoglienza riservata a Carlo Ancelotti applaudito dai suoi ex sostenitori tanto in occasione della sfida di Serie A quanto di Tim Cup.
Dal 31 gennaio nuove regole: prevedono che la gara non inizi
Una brutta abitudine da estirpare quella dei cori discriminatori. In Federazione, però, hanno escogitato una modifica del regolamento che entrerà in vigore dal 31 gennaio: prima dell'inizio della partita se il responsabile dell'ordine pubblico o uno dei collaboratori della procura federale rilevi uno o più striscioni, o cori o grida, di discriminazione ordinerà all'arbitro di non iniziare la gara.