Milan: multe e sanzioni UEFA indigeste, ecco perché farà ricorso al Tas
Il club rossonero non sembra essere intenzionato ad accettare le decisioni che l'Uefa ha tratto a Nyon nei suoi confronti, cioè di un atteggiamento di intransigenza assoluta con una multa milionaria da pagare subito e una sanzione già decisa ora per il 2021 di esclusione dalle Coppe in caso di mancato pareggio in bilancio. Troppo, soprattutto stando ai recenti scandali con le nuove rivelazioni di Football Leaks relativi a presunti accordi laterali tra il massimo organismo del calcio europeo e top team (City e Psg) in tema di Fair Play.
Non è un caso, dunque, che dopo la pronuncia da Nyon in casa rossonera non si sia passati già alla controffensiva, nemmeno con un comunicato o una dichiarazione in merito. I più vicini al Gruppo americano di Elliott sussurrano di riunioni a porte chiuse sul da farsi, con una strada che si sta delineando di ricorso al Tas, il Tribunale sportivo da cui ottenere sentenze meno rigide e severe.
I motivi del ricorso
La sensazione è che come già è accaduto in passato, il Milan sia pronto a ricorrere in appello al Tribunale sportivo per rivedere le decisioni dell'UEFA che ha utilizzato il pugno di ferro e la tolleranza zero nei confronti della società milanese in termini di Fair Play Finanziario. Anche per dare un freno immediato ad una tendenza che non piace ai vertici, in vista del prossimo pronunciamento dell'UEFA quando nel mirino del Fair Play Finanziario finirà la gestione più recente del club, quella relativa alla stagione 2017/18.
La multa e la sentenza del 2021
Al momento le decisioni di Nyon sono chiare: 12 milioni di multa da pagare subito e la già decisa sanzione per il 2021 con l'esclusione dalle competizioni europee in caso di mancato pareggio in bilancio. Non che la società non accetti le scelte dell'UEFA ma questa intransigenza stride con il comportamento più morbido utilizzato in altre occasioni con diversi club.