Milan, Mihajlovic: “Sono io che decido e la società è dalla mia parte”

Saltato con poche difficoltà l'ostacolo Sampdoria e trovata la qualificazione agli ottavi di finale di Coppa Italia, il Milan riparte dal Carpi e da una partita che è semplice da affrontare solo sulla carta. Lo sa bene Sinisa Mihajlovic che, nella consueta conferenza stampa della vigilia, ha inquadrato in questo modo i novanta minuti che attendono il suo Milan: "I ragazzi stanno bene e sono tutti concentrati sulla partita – ha spiegato il mister milanista – Una sfida che non sarà semplice perché il Carpi è in ripresa e ha Borriello che è in forma. Ho grande stima per Castori e so che sarà una partita insidiosa. Dovremo essere bravi noi a sbloccarla e chiuderla". Quella contro gli emiliani è la seconda di un mini ciclo abbordabile per l'undici del tecnico serbo: "Sono tutte partite alla nostra portata, ma dobbiamo dimostrare sul campo di essere più forti – ha continuato – Ora dobbiamo pensare ad una partita per volta. Vedremo dove saremo alla fine del girone di andata. L'obiettivo è quello di avere una media di due punti a partita".
L'esempio del Mancio – In attesa di tempi migliori, e di qualche regalo dal mercato ("Ne stiamo parlando, la società sa cosa ci serve"), Sinisa Mihajlovic analizza lo stato d'animo rossonero dopo le fatiche di Coppa Italia, seguite anche da qualche malumore societario per la scelta dei giocatori utilizzati in coppa: "Come ho già detto, sono io che decido e ho scelto quella formazione perchè avevo bisogno di avere alcune indicazioni e risposte da giocatori che giocano meno – ha ringhiato Mihajlovic – Senza coppe europee da giocare, vogliamo portare a casa la Coppa Italia. Società nervosa per le mie scelte? Sento tutte le settimane Berlusconi e ho un ottimo rapporto con lui, così come con Galliani che sento quotidianamente. Tutte le scelte che faccio sono state rispettate dal presidente e dalla società e sono stato sempre appoggiato dal club". La chiusura è dedicata al classico sassolino da togliere dalla scarpa: "Siamo partiti da zero e serve pazienza, anche se so che nelle grandi squadre non c'è mai molto tempo – ha concluso il serbo – Abbiamo ampi margini di miglioramento e lo abbiamo dimostrato da dopo la partita persa contro il Napoli. L'Inter del mio amico Mancini? Lui ha fatto molti acquisti e ha avuto più tempo rispetto al sottoscritto".