Milan, Mihajlovic: “Dimissioni? Mai. Spiegherò tutto a Berlusconi”
"Dimissioni? Non ci penso proprio, è una parola che nel mio vocabolario non esiste. Ho la mia dignità e il mio orgoglio. Provo a dare sempre il massimo, poi la società deciderà cosa fare: io sono pronto a spiegare tutto a Berlusconi". Non c'è sorriso sul volto di Sinisa Mihajlovic a fine Milan-Napoli, 4-0 per i partenopei che hanno finito in crescendo sul prato di San Siro umiliando i rossoneri ad una storica sconfitta contro i partenopei. Uno stop brutale, intriso di brutto gioco, calciatori stanchi e i fischi dei propri tifosi che hanno applaudito gli avversari, come Insigne e Higuain per i quali lo stadio ha tributato una standing ovation totale. Mentre per i propri beniamini è iniziata una contestazione sempre più forte e rumorosa che potrebbe avere conseguenze pesanti durante la pausa per le nazionali. Nessuno parla di esonero, il progetto ha un mese di vita ma è evidente che qualcosa non va e non può continuare così ancora a lungo.
Per il tecnico rossonero ovviamente poco e nulla è andato per il verso giusto durante il match contro il Napoli. Da salvare forse l'inizio di gara e quando il match era ancora sull'1-0, poi il black out progressivo di testa e di gambe: "So che è brutto dirlo, ma è la realtà di questa sera: il Napoli è stato migliore e abbiamo perso contro una squadra più forte. Abbiamo fatto bene nel primo tempo, era una partita equilibrata poi abbiamo sbagliato. Ma certi errori in Serie A non puoi permetterteli, soprattutto contro attaccanti di questo livello che tipuniscono sempre".
Ammissione di colpevolezza e di inferiorità tecnica. Totale, anche per un allenatore che da sempre ha fatto della grinta e del carattere il proprio marchio distintivo: "La squadra che ha giocato questa sera è la migliore che posso mettere in campo. Ma dopo il secondo gol non abbiamo avuto la forza di reagire, perdendo la concentrazione. La differenza l’hanno fatta i loro attaccanti e la nostra fase difensiva che non è stata per nulla impeccabile. Oggi siamo ancora una cosa a metà, né difendiamo né attacchiamo bene, non sappiamo cosa fare".
Il futuro non sarebbe in bilico, ma il clima è sicuramente teso anche con i tifosi: "Sono in debito con Galliani e Berlusconi e lo sarò per tutta la vita. Sono riconoscente e mi dispiace. Dispiace soprattutto ai giocatori perché è stata una brutta sconfitta, anche se meritata. Complimenti al Napoli e a Sarri".