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Milan: Mihajlovic fa visita a Borovo, sua città natale in Croazia

Approfittando del momento di relax per le vacanze natalizie il tecnico rossonero è tornato laddove tutto è iniziato, a Borovo città natale e prima squadra in cui iniziò a tirare calci ad un pallone.
A cura di Alessio Pediglieri
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Tempo di riposo per tutti, anche per Sinisa Mihajlovic, il tecnico del Milan da settembre ogni settimana sulla graticola per le alterne avventure sulla panchina rossonera. Risultati non soddisfacenti, una classifica negativa, una dirigenza che sta mal digerendo il nuovo corso del post Inzaghi con l'ex Sampdoria che si è confermato sergente di ferro sia con giocatori che con la proprietà. Un Natale agrodolce per il serbo che al momento ha però archiviato il campionato, dedicando la pausa a sè e alla sua famiglia.

Di ritorno a casa – Così, Sinisa Mihajlovic, dopo 24 anni di lontananza, ha deciso di compiere un viaggio lontano dall'Italia. Nessuna meta esotica come gran parte dei suoi colleghi e dei calciatori che approfittano della pausa natalizia per godersi pace e riposo al caldo. Il tecnico del Milan ha visitato la sua casa natale di Borovo in Croazia, che aveva lasciato a causa della guerra nel 1991. A raccontarlo è stato il quotidiano di Belgrado "Kurir" con il giornale che pubblica le foto esclusive dell'allenatore serbo di fronte alla casa dov'è nato, poi davanti alla sua scuola elementare, ma anche sul campo dell'FC Borovo, dove quale ha mosso i primi passi nel calcio.

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L'attuale tecnico del Milan, di nazionalità serba, da Borovo poi passò a Novi Sad dove ha giocato per la Vojvodina, la stessa squadra che ha eliminato la Sampdoria di Zenga dai preliminari di Europa League. Quindi ha vestito i colori della Stella Rossa, a Belgrado, squadra con la quale è diventato campione d'Europa e del mondo nel 1991. Mihajlovic però dal 1992 vive in Italia, dove ha giocato per Roma, Sampdoria, Lazio e Inter. Ha iniziato la sua carriera di allenatore come assistente di Roberto Mancini all'Inter nei giorni successivi a Calciopoli. Ha poi lavorato a Bologna, Catania, Fiorentina e Genova con la Sampdoria con una parentesi nella nazionale serba nelle qualificazioni per la Coppa del Mondo in Brasile.

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