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Milan, Miha ha gli stessi punti di Pippo ma con più soldi spesi

Il pareggio senza reti di Modena ha sconcertato i tifosi rossoneri. Gioco, grinta e personalità sono un’utopia dalle parti di Milanello, dopo l’investimento di quasi 100 milioni di euro nella scorsa estate. E chi ha precocemente crocefisso Pippo Inzaghi deve, ancora una volta, ricredersi.
A cura di Alberto Pucci
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A Genova c'è chi rimpiange Sinisa Mihajlovic, a Milano qualcuno torna a pensare a Filippo Inzaghi. La situazione che si è creata intorno al nome del tecnico serbo è davvero surreale e paradossale. Arrivato al Milan con l'obiettivo di curare un paziente convalescente da anni, l'allenatore ex Samp non ha ancora trovato la medicina giusta per far sorridere dirigenti e tifosi, nonostante l'impegno profuso dal club durante l'ultima campagna acquisti. Fatta la premessa che qualcuno ha evidentemente speso male sul mercato, Mihajlovic si ritrova a combattere ancora contro il fantasma di Pippo e, addirittura, anche contro quello dell'anti virus Seedorf: l'ultimo tecnico capace di far vedere un briciolo di gioco e spettacolo dalle parti di San Siro. La sconcertante prova contro il Carpi ha così riacceso il paragone tra la vecchia gestione Inzaghi e quella attuale: al momento identiche nella sostanza, dopo i 24 punti conquistati nelle prime 15 giornate.

Sinisa a rischio

Ad oggi il paragone sorride a Super Pippo che, nella scorsa stagione, era in piena lotta Champions e con una rosa decisamente più povera rispetto a quella attuale. Il dito nella piaga rossonera sono proprio quei milioni spesi la scorsa estate: soldi che non hanno spostato di una virgola il trend di un Milan lontano anni luce dalla corsa verso il tricolore e dal piazzamento europeo. Esattamente come il suo predecessore, Mihajlovic è ora nel mirino della dirigenza che, se riuscisse a liberarsi dell'ingaggio di Seedorf, potrebbe addirittura decidere per un altro cambio sulla panchina. Le prossime partite contro Verona, Frosinone e Bologna saranno l'ago della bilancia per l'undici rossonero. Tre gare che dovranno dare indicazioni precise sulla qualità dei giocatori in rosa e su quali potrebbero essere i rimedi da cercare nell'imminente mercato di gennaio. Al di là delle prestazioni di Donnarumma, Romagnoli, Bonaventura e Niang, il resto della truppa ha finora deluso…con o senza attenuanti.

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Gioco inesistente

Per evitare di buttare a mare un'altra stagione (eventualità drammatica per le casse della società), il Milan deve svegliarsi subito. Il terzo posto, oggi del Napoli, dista sette punti: un "gap" forse colmabile solo con quella continuità di risultati tanto decantata ma mai raggiunta per colpa di un gioco ancora latitante. Il 4-4-2, modulo che ha rimpiazzato i precedenti 4-3-3 e 4-3-1-2, ha mostrato segnali incoraggianti contro la Sampdoria (che, però, ci ha messo molto del suo) e imbarazzanti limiti contro il Crotone e contro l'undici di Castori. In fase difensiva la squadra pare, a volte, troppo bassa e vulnerabile sugli attacchi avversari. In fase di possesso palla, invece, i difetti sono sempre gli stessi: zero idee e pochissime palle giocabili per gli attaccanti. L'astinenza di Carlos Bacca, giocatore letale dentro l'area di rigore, è la testimonianza più evidente dell'impotenza del diavolo: resa ancor più grande dal mancato supporto dei centrali di centrocampo e delle due fasce.

Le parole di Paolo Maldini, sottoscritte dalla stragrande maggioranza del tifo e anche da chi ha fatto grande il club milanese negli scorsi anni, dovrebbero essere uno stimolo per chi sta governando la società. In attesa del famoso "closing" tra Silvio Berlusconi e Bee Taechaubol (che potrebbe portare nuove risorse economiche da investire in gennaio), ai piani alti di via Aldo Rossi dovrebbero riflettere sul commento amaro dell'ex capitano e anche sulla continua contestazione della curva milanista: amareggiata e spazientita da ciò che ha fin quì visto in campo e offesa dalla battuta "post Crotone" di Sinisa Mihajlovic ("I tifosi hanno lasciato lo stadio? Avranno sentito freddo"). Nuovi capitali da spendere e un nuovo assetto societario, potrebbero riportare i tifosi a San Siro e regalare alla squadra quella scarica elettrica necessaria per ripartire. Occorre, però, farlo immediatamente. Il treno europeo della Serie A passa solo una volta e, al momento, il Milan è senza biglietto.

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