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Milan, Maldini: “Anche con Sacchi si ebbero forti difficoltà, poi sappiamo cosa accadde”

Prima del match contro il Torino, Paolo Maldini aveva confermato la totale fiducia in Giampaolo e nel progetto rossonero: “Anche con Sacchi i primi tempi furono duri e poi accadde ciò che tutti sappiamo”. Eppure, la sconfitta coni granata, dopo quella nel derby, evidenzia un problema di testa e di gioco tutt’altro che marginale.
A cura di Alessio Pediglieri
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La sconfitta del Milan a Torino è di quelle che non possono non lasciare il segno all'interno del club rossonero. E' arrivata nel peggiore dei modi, dopo aver trovato un meritato vantaggio e dopo aver dimostrato di non saper mantenere il filo del gioco, sbandando sotto i colpi di un Torino tutt'altro che irresistibile. E quando il ‘Gallo' Belotti ha cantato due volte in quattro minuti, il Diavolo si è liquefatto come il sangue di San Gennaro.

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Adesso il problema è manifesto, anche se c'è chi non parla di crisi come aveva fatto Paolo Maldini ai microfoni di Sky qualche istante prima del fischio di inizio del match al Grande Torino. L'ex bandiera rossonera aveva riconfermato fiducia totale nel progetto e in Giampaolo, senza porre in discussione l'operato del tecnico malgrado un avvio stentato

Nessuna crisi, ma la riflessione è in corso

 Con l'allenatore abbiamo fatto una scelta precisa, dandogli totale fiducia e sappiamo che ci vuole del tempo per mettere in atto le sue idee. Siamo ambiziosi e crediamo che lui sia la persona giusta. Momenti del genere il Milan li ha passati anche sotto la guida di Sacchi e dopo qualche mese invece cambiò tutto

Parole che adesso saranno difficili da confermare con i fatti anche se c'è poco tempo per pensare visto che si ritorna in campo fra tre giorni e si deve già preparare il prossimo match di San Siro, contro la Fiorentina di Montella. Intanto, però, la riflessione è aperta: va bene dare tempo per ingranare ma c'è modo e modo di perdere e dopo la delusione in un derby in cui il Diavolo si è fatto dominare dai nerazzurri, si pretendeva almeno una reazione d'orgoglio e di testa contro i granata.

-9 dall'Inter capolista

Adesso si ritornerà a lavorare, nel tentativo estremo di trovare il bandolo della matassa subito. Giampaolo ha un'idea in testa, non sembra averla ancora trasmessa ai giocatori in campo anche se gli si dà il merito di aver cambiato modulo e giocatori, rivoluzionando le proprie condizioni e assecondando la società con la valorizzazione dei giovani. Ma entro la pausa c'è bisogno di punti e di una classifica che deve cancellare il -9 dall'Inter capolista dopo solo 5 giornate.

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