Milan, la Fifa indaga sull’affare Cerci: possibili influenze illecite sul Genoa
Milan sotto attacco da parte degli organi del calcio mondiale. In attesa della pronuncia della camera giudicante dell'Uefa, che potrebbe condannare i rossoneri all'esclusione dall'Europa League per non aver rispettato il fair play finanziario, il club di Scaroni è finito sotto indagine anche da parte della Fifa. Nel mirino della federazione ci sarebbe una clausola del contratto di prestito di Alessio Cerci dal Milan al Genoa, dopo che il calciatore si era trasferito (sempre in prestito) dall'Atletico Madrid proprio ai rossoneri. Secondo l'accusa, il Milan avrebbe violato l’articolo 18bis del regolamento sui trasferimenti internazionali, che vieta le influenze di “parti terze” sulle vicende sportive di una squadra.
L'accusa mossa dalla Fifa al Milan
Gli inquirenti svizzeri ipotizzano che il Milan abbia inserito una clausola all'interno del contratto col Genoa affinché il giocatore disputasse anche con il Grifone lo stesso numero di gare minime previste per la squadra rossonera, così da evitare ripercussioni economiche sull’accordo originario tra Atletico Madrid e Milan. I rossoneri prelevarono Cerci dagli spagnoli nel gennaio del 2015 in uno scambio di prestiti con Fernando Torres.
La sentenza Uefa e il rischio esclusione dalle coppe
La Camera di Investigazione dell'organo di Controllo finanziario dei club ha puntato a inizio aprile i riflettori sui conti a bilancio del Milan e ha comunicato l'apertura di nuove indagini relativamente al periodo più recente, ovvero la stagione 2017/2018. In caso di squalifica del Milan, i rossoneri potrebbero scontare la pena e poi ritrovare l'Europa nella successiva stagione. Con questo scenario Lazio e Roma sarebbero qualificate ai gruppi dell'Europa League e il Torino ai preliminari. Se invece i rossoneri dovessero rinunciare, non sconterebbero la pena e la fedina resterebbe sporca. Così facendo l'Italia potrebbe contare solo su Lazio e Roma in EL, la prima ai gruppi la seconda ai gironi.
