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Milan vs Juve: una sfida che resiste nel tempo e che fa parlare tutti quanti

Tutti pronti? Manca davvero poco al fischio d’inizio di Rizzoli ed al primo “possesso palla” del match. Dopo la sbornia di numeri, statistiche e di dichiarazioni, finalmente parla il campo!
A cura di Alberto Pucci
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Chiamiamolo (lo stesso) big match – Non saranno certo i diciassette punti di distacco, ne tantomeno la differenza evidente tra la due vetture (fuoriserie quella guidata da Conte, utilitaria quella di Allegri), a declassare il settantasettesimo Milan-Juventus della storia: il primo senza Alessandro Del Piero e Pippo Inzaghi (due che, di partitissime, ne sanno qualcosa) e senza Zlatan Ibrahimovic che calcò il manto erboso di San Siro, con entrambe le maglie. Tra i tanti, per fortuna, mancherà anche Tagliavento che, insieme a Muntari ed al suo gol fantasma, passò alla storia nell'ultima sfida della stagione scorsa. Al suo posto ci sarà Rizzoli che ha già arbitrato questa partita tre volte (tutte, però, a Torino): quella del 2008 (4-2 per la Juventus), quella del marzo 2011 (vittoria rossonera griffata Gattuso) e l'ultima, nell'ottobre dello stesso anno vinta dai bianconeri (doppietta di Marchisio). Al di là dei "dettagli" sopra citati e delle assenze di vecchi eroi e di protagonisti attuali come Chiellini e Pato, la sfida tra il Diavolo e la vecchia signora rimane un "must" del calcio italiano: una partita che, negli ultimi vent'anni, ha sempre regalato grandi emozioni a cominciare dalla finale di Champions League di Manchester. Come dimenticare la vittoria del Milan, nel 95/96, firmata Simone e Weah? Ed il pesantissimo 6 a 1 con cui, l'anno dopo, la Juve passò al Meazza? Come scordare protagonisti del calibro di Van Basten, Baggio, Shevchenko, Trezeguet, Nedved, Zidane, Vieri, Kakà: tutti nomi scritti in maniera indelebile nella storia di questa partita e, spesso, digitalmente sul tabellone elettronico del "Meazza".

Le chiacchiere stanno a "zero" – La supersfida di San Siro fa parlare, autorizza discussioni più o meno tecniche, da il via a programmi farciti di ex campioni e tifosi eccellenti. Nelle ultime ore, da Berlusconi in giù, tutti hanno detto la loro sul big match della quattordicesima giornata di Serie A: Radio Milan-Juventus trasmette da giorni, 24 ore su 24, e non ha nessuna intenzione di interrompere adesso i propri programmi. "Battere i campioni d'Italia, servirebbe ad acquisire certezze e magari far dimenticare quanto di negativo successo finora" ha dichiarato mister Allegri, poche ore prima della dichiarazione di un ex di entrambe le panchine, Alberto Zaccheroni: "La Juve ha una marcia straordinaria e una costanza che mi ricorda il Milan di Capello". Parole, parole, parole…canterebbe la grande Mina. Come quelle di Berlusconi nel suo secondo "rendez vous" a Milanello: "L'idea e' ricostruire, in un periodo non inferiore ai tre anni, una squadra giovane che possa portare ad un lungo ciclo". Utopia o reale prospettiva? Quesito buono anche per le parole di Boateng: "Mi manca tanto segnare, non mi interessa come farlo, ma voglio solo fare gol. Speriamo di segnare domenica" e per quelle di Barzagli: "Il Milan arrivera' sicuramente molto motivato a questa partita, ma lo siamo anche noi. E' normale, e' una sfida importante, tra due squadre forti". Si è continuato a parlare del tecnico che verrà ("Per Guardiola ci siamo anche noi", "Devo dire che non mi sento ancora preparato per la panchina del Milan" Berlusconi e Van Basten) e del "caso Pato" che, nei giorni scorsi, ha provato a far sentire anche la sua vocina (flebile quanto i suoi muscoli): "Vorrei giocare di più", ha sentenziato il papero prima di tornare dal medico e farsi prescrivere l'ennesimo riposo forzato. Un paradosso e, allo stesso tempo, un insulto per sua maestà Marco Van Basten che, proprio oggi, è atteso in città per assistere alla partitissima.

Numeri e curiosità – L'ex cigno di Utrecht avrà l'occasione per vedere dal vivo Stephen El Shaarawy, capocannoniere milanista, contro una delle difese più forti del campionato. Il "Faraone" ha già battuto il suo record personale migliorando i 7 centri segnati nella serie B 2010/11 quando giocava nel Padova e raggiunto un'altro intoccabile rossonero come Andriy Shevchenko: l'ultimo a segnare 10 reti dopo 13 turni di campionato. Mentre il Milan spera nel talento del ragazzino savonese, la Juventus spera nella forma straordinaria dell'intera rosa e nella vena realizzativa di molti dei suoi componenti. La vecchia signora, infatti, è andata in gol con ben 12 giocatori diversi…compreso Leonardo Bonucci che, proprio questa sera, taglierà il traguardo della sua presenza numero 100 con la maglia della Juve. Numeri e dettagli importanti come quelli che testimoniano la potenza della squadra di Conte, imbattuta in trasferta dal 15 maggio 2011 quando, in serie A, fu superata per 0-1 a Parma; nelle successive 28 partite lo score esterno bianconero e' stato di 16 vittorie e 12 pareggi. Una "dote" niente male da portare in regalo all'avversario. Un cavallo di Troia da far entrare a San Siro, dove i precedenti vedono in vantaggio il Milan: 26 successi rossoneri, 33 pareggi e 18 affermazioni juventine, con 111 reti segnate dal Diavolo e 92 dalla Juventus. Il numero, o meglio il giorno 25, porta però bene al club piemontese che ha già disputato ben 17 incontri in questo giorno di Novembre. 10 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte, "score" tutt'altro che indigesto nonostante in due occasioni l’avversario di turno sia stato proprio il Milan (nel ’56 finì 1-0 in favore del Diavolo e nel ’73 arrivò un pareggio per 2-2). Statistiche e numeri pronti per essere aggiornati, dichiarazioni e previsioni pronte ad essere smentite. Per fortuna la fine dell'attesa e l'inizio dello show sono vicine: a Rizzoli, ed al suo fischietto, il compito di mettere fine a questa attesa spasmodica che ci accompagna da giorni!

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