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Milan-Juventus 0-1: Tevez letale, affonda i rossoneri (foto)

L’argentino al 71′ non perdona e infila Abbiati con un gol che risolve la sfida di San Siro. Da cui Allegri esce vittorioso e la Juve sempre più forte. Milan a testa alta che inizia senza punte e finisce con Pazzini-Torres-Menez-Bonaventura in campo. Ma il pareggio non arriva.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' stata la partita della vittoria e dell'orgoglio. La prima è andata alla Juventus, il secondo è rimasto l'emblema della squadra di Inzaghi che ha provato in qualsiasi maniera a rimettere in bolla una gara giocata per 70 minuti quasi alla pari con i campioni d'Italia. Decisivo, ancora una volta, Carlos Tevez, l'Apache che al 70′ ha infilato Abbiati con una palla-gol decisiva per i tre punti che rilanciano la Juventus a punteggio pieno in classifica, con 9 punti in tre gare e un'altra partita senza subire gol. Non si può dire che il Milan non ci abbia provato: Inzaghi è partito con il classico schema senza punte di ruolo inserendo il trio El Shaarawy-Menez-Honda a ridosso della difesa bianconera sperando in verticalizzazioni vincenti. E ha finito con in campo due punte d'area, Torres e Pazzini, e due trequartisti a supporto, Bonaventura e Menez. Di più non avrebbe potuto ma alla fine non è arrivato nemmeno un pareggio che – tutto sommato – sarebbe potuto essere anche giusto. Per la Juventus, invece, l'ennesima conferma di concretezza e forza. I bianconeri hanno giocato come sanno fare, con il possesso di palla e una qualità del gruppo decisamente superiore alla media. Ottima la prestazione di Pereyra che non fa rimpiangere Vidal; sontuoso fisicamente Pogba che a sportellate rimette in riga mastini come De Jong e Muntari; imprendibile Lichtsteiner con le sue costanti incursioni spacca-difesa. Ed eccellente Tevez, letale nel trovare gli spazi sulla trequarti e farsi trovare in area al momento giusto, nel posto giusto, con il gol giusto.

Primo tempo: Honda e Marchisio vicinissimi al gol

Nessuno dei due tecnici prova la sorpresa ad inizio match. Sia Allegri che Inzaghi confermano le formazioni della vigilia e si presentano con l'undici che reputano migliore. I bianconeri sfoderando Tevez-Llorente in avanti e ancora Pereyra come vice Vidal. Tutte le novità (Coman, Morata) e chi non è in perfette condizioni (Barzagli, Vidal) in panchina. Per i rossoneri, ancora una volta il modulo con il ‘finto nueve' visto che Torres c'è ma resta in tuta. ne nasce la partita che tutti si aspettano con la Juventus che parte forte, prova a fare la gara mentre il Milan parte di rimessa. A viso aperto, tanto che al 7′ Pereyra al primo varco tenta il tiro da fuori che si spegne oltre la traversa. Apprezza San Siro, tutto esaurito con un incasso di 3 milioni e 200 mila euro che vede nelle due squadre una vis pugnandi che ne esalta il gioco e l'intensità tra i 22 in campo con interventi duri che l'arbitro Rizzoli non sembra aver problemi a gestire con personalità anche quando De Jong a centrocampo al 14′ colpisce con un gomito alto Lichtsteiner.

La Juventus è più pericolosa, crea di più sulla trequarti. Il Milan si impegna come può a contenere gli inserimenti di Lichtsteiner e Pereyra ma con molta fatica. Sia Buffon che Abbiati restano inoperosi per i primi 20 minuti di gioco ma è evidente il divario tecnico delle due squadre con i bianconeri che pensano più a far circolare palla e preparare azioni offensive e i rossoneri che ci mettono molto fisico e tanta buona volontà. Un dato è incontrovertibile: oltre il 65% di possesso è juventino.

Al 27′ è però il Milan a sfiorare per primo il vantaggio. Honda sotto misura anticipa di testa Chiellini e Buffon si deve superare in un intervento straordinario per evitare di soccombere. Un lampo che squarcia la gara che si accende improvvisamente. Al 31′ Pereyra si incunea in area, palla a Llorente che prova il tapin vincente che trova Abbiati pronto alla deviazione in angolo. I bianconeri provano a crederci e al 33′ un uno-due Llorente-Pereyra mette l'ex Udinese di fronte ad Abbiati che si supera e un minuto dopo Bonucci, su perfetto cross di Marchisio, spizzica di testa una palla che sorvola il montante. La Juve insiste e al 38′ l'occasione più ghiotta: Marchisio prende palla sulla trequarti si crea lo spiraglio per il tiro e il sinistro si infrange sul palo pieno, ad Abbiati battuto. E' il momento migliore dei campioni d'Italia con Lichtsteiner che al 41′ si inventa un doppio dribbling in area rossonera e opta per un passaggio che però non trova alcun compagno pronto.

Secondo tempo: risolve il solito incredibile Carlitos

Stessi 22 del primo tempo in campo per la ripresa. Con la Juventus che si spinge subito in attacco al 50′ con il solito Pereyra che trova llorente in area rossonera: lo spagnolo dribbla, anche troppo, finché De Jong scaraventa lontano. E' ancora la Juventus a crederci maggiormente, offrendo però il fianco alle ripartenze rossonere che però si spengono sempre fuori area di rigore con tiri da lontano che Buffon osserva senza problemi. Al 65′ Inzaghi prova a dare nuove energie ma senza cambiare l'assetto tattico della squadra: El Shaarawy esce zoppicante, dentro Bonaventura, con Torres che resta in panchina. Intanto il ritmo si abbassa e la fatica si fa sentire soprattutto in mezzo al campo. Hanno vita facile le difese sugli attacchi avversari. Molto bene i centrali bianconeri Chiellini-Bonucci, così come i rossoneri Rami-Zapata.

Fino al 70′ quando sull'asse Pogba-Tevez la Juventus costruisce il vantaggio. L'argentino difende una palla sulla trequarti dandola al compagno che si inventa la scucchiaiata ancora per l'Apache che in area controlla, cambia passo e infila Abbiati con un preciso interno destro verso il secondo palo. Standing ovation e bianconeri che rivendicano una maggior supremazia in campo fatta di possesso e qualità di gioco. Punendo forse oltremodo un Milan che non si dà per vinto e che colpito nell'orgoglio prova la risposta. Allegri e Inzaghi provano la mossa e la contromossa: dentro i pezzi da 90 con Vidal per i bianconeri a centrocampo e il Ninho Torres in avanti per i rossoneri. Ma è il Milan ad offrire il fianco alla Juve e i ruoli si invertono nell'ultimo spicchio di gara.

Il finale di gara vede un Milan poco lucido proiettato in avanti ma ancora una volta con Abbiati più impegnato di Buffon che a conti fatti ha compiuto un solo intervento decisivo nel primo tempo. Allegri, utilizza tutte le sue frecce in faretra, con l'inserimento dell'ex Verona, Romulo al posto di un imprendibile Lichtsteinter. Anche Inzaghi prova il tutto per tutto e questo rende onore allo spirito con cui SuperPippo vive le gare: fuori Honda e dentro Pazzini per gli ultimi 10 minuti di gioco con il Milan che ha in campo contemporaneamente due punte d'area (Torres-Pazzini) e un trequartista aggiunto (Menez). Proprio il francese all'86' chiede a Rizzoli di fischiare un rigore per un contatto in area bianconera ma l'arbitro lascia proseguire, giustamente, visto che Menez si lascia cadere dopo un lievissimo contatto con Marchisio. E' l'ultimo squillo rossonero perché negli ultimi 3 minuti di recupero sale solamente il nervosismo e la consapevolezza di aver perso il primo importantissimo confronto diretto contro la Juve di Allegri. Che applaude San Siro uscendone da vincitore. In ogni senso.

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