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Ancelotti apre al Milan: “Mercoledì deciderò”

Al termine del quinto incontro con Galliani, Carlo Ancelotti ha detto che darà una risposta definitiva al Milan il prossimo 3 giugno. L’ad rossonero ha offerto un triennale da 4 milioni l’anno e un budget per il mercato di 120 milioni. No di Carletto anche alle proposte di Napoli e Liverpool.
A cura di Alessio Pediglieri
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Adriano Galliani vuole portare nuovamente a casa, sulla panchina del Milan, Carlo Ancelotti. I due si sono già incontrati più volte in questi giorni. L'allenatore sarebbe anche tentato dal tornare in Italia ma c'è qualcosa lo frena. L'ad le sta provando tutte, così come nelle ultime ore s'erano inseriti il Napoli e il Liverpool ai quali è stato risposto un cortese ‘no, grazie'. Prima ha provato con la mozione dei sentimenti – Ancelotti è stato un uomo Milan per quasi vent'anni -. Adesso sta puntando sul denaro. All'allenatore è stato offerto un triennale da 4 milioni netti a stagione e soprattutto è stata prospettata una prossima campagna acquisti da 120 milioni di euro, una cifra enorme. Dopo l'incontro odierno le notizie sembrano positive per il Milan. Perché al termine del faccia a faccia con l'ad rossonero, Ancelotti, ai giornalisti, ha detto poche parole, ma molto chiare: "Io con Galliani sto sempre bene. Anno sabbatico? Vedremo. Deciderò mercoledì 3 giugno". Da fonti rossonere trapela un discreto ottimismo. "Mi ha detto che le possibilità sono 50 e 50 – ha aggiunto l'ad rossonero -, sono percentuali reali. Mercoledì lo chiamo, siamo d’accordo su tutto".

Il corteggiamento serrato

Continua il corteggiamento intenso di Adriano Galliani nei confronti di Ancelotti che ha necessità di capire fino in fondo le volontà dell'oramai ex allenatore del Real Madrid. Non sono bastati, infatti, quattro incontri per strappare al tecnico una decisione definitiva. Nell'ultimo, durato poco più di un'ora, i due hanno nuovamente affrontato il discorso lontano da occhi e orecchie dei molti giornalisti appostati fuori dall'Hotel Wellington di Madrid. Nessuna novità, quindi, per i tifosi milanisti che saranno chiamati a pazientare ancora qualche ora. Un lavoro "certosino", quello dell'amministratore delegato del Diavolo, finalizzato a strappare al tecnico quel ‘sì' che molti tifosi rossoneri vivrebbero come una pietra miliare della rifondazione del progetto tecnico. Ancelotti non sarà certo sinonimo di vittoria, certamente di qualità e serietà dopo i passaggi estemporanei dei vari Seedorf e Inzaghi nel tormentato dopo Allegri.

Anno sabbatico

Ma il problema è risaputo: Ancelotti vorrebbe prendersi un anno di pausa per potersi operare e tirare il fiato dopo un biennio al Real Madrid che lo ha snervato profondamente. Così, più che il cuore, il tecnico dovrebbe seguire la ragione e dire no al Diavolo. Sempre che dietro l'angolo non ci siano altre pretendenti come il Manchester City, così come vorrebbero gli ultimi rumors di mercato. Sarebbe un tradimento e resterebbe il rammarico di non averci provato fino in fondo. Cosa che Galliani non si può permettere visto che sulla piazza al momento non ci sono alternative valide.

La mediazione di Bronzetti

Dopo le chiacchierate in presenza di Bronzetti per tastare il terreno e dopo le prime richieste, adesso Galliani vara l'affondo. Intanto l'd rossonero ha incassato l'ok da parte dei familiari di Carletto che tornerebbero a Milano di corsa e non è poco. Un po' di pressione emotiva in questi casi non guasta mai. Poi c'è il pensiero di Silvio Berlusconi che non ha mai celato la propria stima verso Ancelotti e proprio in queste ore il presidente si è ancora espresso favorevolmente: "Accetta di tornare? Speriamo. Al momento però nessuna novità".  E adesso la prossima tappa: un nuovo incontro in serata dove ci sarà o la fumata bianca oppure nera, senza ulteriori tentennamenti.

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