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Milan, il NY Times attacca: “Yonghong Li non è proprietario di nessuna miniera”

Secondo il prestigioso quotidiano americano, il giacimento di fosforo che il presidente rossonero ha inserito nelle credenziali economiche presentate alla Figc, non sarebbe di sua proprietà. “Nessuno aveva mai sentito parlare di lui e non è mai stato nominato nella lista degli uomini più ricchi del suo paese”.
A cura di Alberto Pucci
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A poche ore di distanza dalla parole rassicuranti dell'amministratore delegato Marco Fassone, dagli Stati Uniti rimbalza un articolo del "New York Times che mette in dubbio le credenziali di Yonghong Li: imprenditore cinese che ha acquistato il club rossonero da Silvio Berlusconi per 770 milioni di euro.

Secondo l'articolo pubblicato dal prestigioso quotidiano americano, che ha cercato di far luce sugli affari, gli investimenti e i fondi di Mister Li, il proprietario del Milan non avrebbe nessun possedimento minerario come specificato nella relazione consegnata agli ufficiali della federazione italiana. Il giacimento di fosforo indicato come principale asset di Yonghong Li, apparterrebbe infatti alla Guangdong Lion Asset Management: una società, che ha cambiato 4 padroni in 2 anni, nella quale non risulta il nome dell'attuale numero uno milanista.

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Le accuse di truffa

"Nessuno aveva mai sentito parlare di lui, in Italia e in Cina, e non è mai stato nominato nella lista degli uomini più ricchi del suo paese", ha scritto il NY Times ricordando inoltre i precedenti di Yonghong Li e della sua famiglia: una multa di 90.250 dollari, nel 2013, per una mancata comunicazione della cessione di azioni, e la presunta truffa ai danni di migliaia di investitori che, nel 2004, portò alla condanna alla prigione del padre e del fratello del presidente del Milan.

Per verificare alcune informazioni e per avere una risposta dal diretto interessato, i giornalisti americani hanno chiesto inutilmente (tramite il club di via Aldo Rossi) un'intervista a Mr. Li, mentre Rothschild, l'advisor nella trattativa con Berlusconi, ha invece preferito non commentare l'articolo-inchiesta del NY Times. Commenti ufficiali da parte del Milan non ce ne sono stati, anche se un portavoce ha dichiarato che il controllo di Mr. Li sulla miniera è stato verificato dagli avvocati e dalle banche coinvolti nella trattativa.

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