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Milan, il futuro del club vincolato al verdetto della Uefa

Bilancio e conti in rialzo, l’appoggio del Fondo Elliott che garantisce continuità aziendale, il rifinanziamento da parte di Yonghong Li: sono questi i fattori che l’ad Fassone spiegherà alla commissione federale nella speranza di ottenere un settlement agreement che non sia troppo penalizzante.
A cura di Maurizio De Santis
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Cosa dirà la Uefa quando il Milan presenterà sul tavolo della Federazione il piano finanziario perché la commissione si pronunci e accordi il settlement agreement, ovvero l'agenda delle cose da fare per rientrare entro i parametri di un bilancio virtuoso. Percorso obbligato, sarà l'Ente stesso a scrivere sul diario rossonero quali sono i compiti da svolgere, i tempi e i termini da rispettare. Cosa differente dal voluntary agreement rispedito al mittente e, di fatto, ha messo sotto tutela una società al momento legata al Fondo Elliott che, oltre ad aver finanziato l'acquisto del club da parte di Yonghong Li, ne garantisce la continuità aziendale.

La riunione in Federazione. L'esito dell'incontro che avverrà a Nyon tra una decina di giorni è uno snodo fondamentale per il futuro milanista. Marco Fassone – amministratore delegato – presenterà alla Uefa anzitutto il miglioramento dei conti, un esercizio semestrale incoraggiante, una crescita dei ricavi da stadio e diritti tv e soprattutto la conquista della finale di Coppa Italia. Tutti fattori che, abbinati al bonifico da 11 milioni arrivato dalla Cina (prima rata dell'aumento di capitale da 37 milioni deliberato dal Consiglio di amministrazione) dovrebbero indurre la commissione federale a essere un po' più indulgente. Insomma, a evitare al Milan di sopportare sanzioni (e restrizioni) eccessivamente penalizzanti rispetto alle ambizioni.

Il futuro del club. Del resto, il tecnico Gattuso – che nei giorni scorsi ha firmato il rinnovo del contratto fino al 2021 – è stato chiaro: "Non aspettatevi rivoluzioni né grandi operazioni sul mercato". E, a giudicare dai primi movimenti (Strinic, Reina), è chiaro che la linea perseguita sarà quella del risparmio a caccia dell'ottimo affare. Se a costo zero (come avvenuto nel caso del portiere del Napoli preso in scadenza) è anche meglio. Strategia tracciata ma, chiacchiericcio sulle trattative (vere, possibili, fasulle) a parte, adesso tutte le attenzioni sono concentrate su cosa accadrà alla Uefa e quale sarà il suo verdetto sul futuro del Milan.

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