Milan: gli scenari dopo il no dell’Uefa, per Fassone era tutto previsto
Dopo il no dell'Uefa, quali scenari per il Milan? C'è chi parla di catastrofe annunciata, chi prevede l'inizio di un lento e inesorabile declino e chi addirittura il rischio di fallimento. Nulla di tutto ciò. La situazione è delicata, complicata, difficile ma non impossibile. Se ne può uscire ugualmente, magari per la via più lunga, dove ci vorranno altri documenti, altri colloqui con l'Uefa, altre garanzie e ulteriori spiegazioni sulla bontà del progetto. Lo stesso Fassone, ad rossonero, attraverso una complessa intervista sul sito ufficiale del club, ha provato a spiegare il tutto. Professando ottimismo e garantendo ai tifosi che la situazione era ampiamente prevista tanto che la società è già ricorsa al classico ‘piano B'.
Un no previsto per richieste assurde
Le richieste che l'Uefa pretendeva erano eccessive. Fassone spiega così la bocciatura del voluntary agreement rossonero. Il Milan sperava con questa mossa di ottenere il nullaosta per proseguire il proprio piano finanziario di recupero del debito che ha nei confronti del Fondo Elliot ma per l'Uefa le carte presentate non sono sufficienti a scacciare i dubbi. "Era previsto che arrivasse un no", commenta Fassone che poi aggiunge: "Per noi i documenti erano più che sufficienti., Sono state le richieste dell'Uefa impossibili da ottemperare non per noi ma per qualsiasi altro club al mondo".

Milan primo club a chiedere il voluntary
Dopotutto il Milan ha giocato d'azzardo: è stato il primo club a chiedere all'Uefa il voluntary agreement. Un salto nel buio ma con i dovuti paracadute per Fassone. Le garanzie c'erano, sono stati presentati vari scenari dal più positivo al meno idilliaco, anche la situazione attuale, in cui i risultati sportivi non sorridono ai rossoneri. "C'era di tutto" ammette l'ad "non si poteva fare onestamente di più. Se poi la conditio sine qua non era quella di presentare una garanzia bancaria, forse sarebbe stato il caso di dirlo a tempo debito e avremmo provveduto anche a quello".
Il settlement e il nuovo accordo con l'Uefa
Infine, lo scenario che verrà a proporsi nei prossimi mesi ovvero il patteggiamento al quale il Milan sarà costretto. Una procedura varata dall'Uefa da alcuni anni alla quale sono state chiamate anche altre società italiane come l'Inter e la Roma. L'Uefa presenterà al Milan il conto e dirà anche come e quando pagarlo. Il tutto, con parametri che dovranno essere sostenibili dal club: "Spero in sanzioni economiche congrue" continua Fassone "sottolineando che queste violazioni del fair play risalgono alla gestione precedente a quella di Li, ma sulle quali l'Uefa ha voluto essere intransigente".