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Milan giovane e italiano: con o senza Berlusconi, il progetto è già in costruzione

Il progetto tecnico dipenderà dal closing di dicembre. Ma la linea sembra essere tracciata. Sarà comunque un Milan giovane e italiano. Con Berlusconi si venderebbero gli stranieri con mercato (Bacca, Niang, Honda) e si punterebbe a scelte ‘nazionali’ (Belotti, Caldara, Gagliardini). Con i cinesi a gennaio arriverebbero innesti di qualità ma la base resterebbe l’attuale.
A cura di Alessio Pediglieri
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Giovane, capace, italiano. E' il profilo del nuovo Milan allestito da Vincenzo Montella che si sta togliendo qualche soddisfazione vedendosi al secondo posto a -4 dalla Juventus capolista e insieme alla Roma che ha ambizioni da scudetto. Un posto privilegiato costruito con i risultati e un profilo basso dove non c'è mai stato spazio per le dichiarazioni estive o tabelle di marcia. L'unico dato che il tecnico romano ha sempre detto è che la corsa rossonera la si deve fare sull'Inter, la vera e reale antagonista stagionale. E il risultato è stato ampiamente raggiunto, con largo anticipo vedendo i cugini in ritardo di una decina di punti in classifica.

Ma ciò che più può contare è che su questo Milan qualcosa di buono si possa costruire davvero. La struttura è modesta, con tanti giovani e giocatori dalle qualità non eccelse. Eppure quasi tutti gli elementi in rosa sono funzionali al gioco voluto dal tecnico. Con un buon gruppo di giovani da crescere e valutare di volta in volta, senza fretta né obiettivi prefissati. Un buon punto di partenza, in vista della nuova era cinese che dovrà concretizzarsi entro Natale malgrado le ultime news confermino qualche difficoltà nel ‘closing'.

Poco conta, però, perché sembra che la società sia riuscita a creare comunque un cuscinetto tra le proprie faccende e la squadra che pensa solamente ad allenarsi e a giocare. Il poker di Empoli è significativo: il Milan c'è soprattutto di testa e riesce a reggere per 90 minuti, anche quando va in difficoltà. Un segnale forte che ha le basi per poter diventare fondamenta di un nuovo progetto tecnico. A gennaio, se ci fosse già il cambio di società, potrebbero arrivare rinforzi di qualità ed esperienza. Due elementi che oggi mancano. Se dovesse restare Berlusconi, invece la linea è già tracciata: giovani e italiani.

Il presidente rossonero è stato chiaro: restando la proprietà in mano alla famiglia, ci sarebbe un affondo sulla rotta già intrapresa. Via i giocatori – soprattutto stranieri – che hanno mercato e investimento a lungo termine su un nuovo zoccolo di giovani italiani. Un DNA che il Milan conosce bene e che ha sempre sotto pelle. Bacca, Honda, Niang finirebbero tra Premier, Liga e Oriente, dove hanno ottimi estimatori e garantirebbero entrate interessanti. Anche lo stesso Luiz Adriano partirebbe, come eventualmente Kucka. Il resto lo farebbe un mercato in entrata dove individuare giocatori italiani.

Mantenendo la struttura attuale con i vari Donnarumma, Lapadula, Abate, De Sciglio, Calabria, Locatelli, Bonaventura, Romagnoli – ottima base su cui costruire – ci potrebbero essere inserimenti ben precisi e mirati. Tra questi, il ‘Gallo' Belotti, nuovo oggetto del desiderio dopo la straordinaria prima parte di campionato con il Torino. Farebbe coppia con Lapadula, mentre in difesa e a centrocampo si lavorerebbe per portare in rossonero qualche promettente cadetto dell'Atalanta: Conti e Caldara in difesa, Gagliardini a centrocampo.

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