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Milan, Gattuso si presenta: “Con Montella abbiamo modo diverso di vedere il calcio”

Prima conferenza stampa da allenatore del Milan per Ringhio che lancia un messaggio ai suoi giocatori: “Possono e devono dare di più”. E sul paragone con Kessié è simile, ma è molto più forte di me. E’ esplosivo, ha più gol nelle gambe. Nella mentalità, voglio avere più di un Gattuso”.
A cura di Marco Beltrami
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Grintoso, diretto e pronto a dare il massimo. Il solito Gattuso insomma, quello che per anni ci ha abituato a prestazioni assai generose in campo, è pronto a fare il suo esordio sulla prestigiosa panchina del Milan. L'allenatore ha lasciato le redini della Primavera per raccogliere l'eredità di Vincenzo Montella, con la speranza di riportare i rossoneri in alto dopo i super investimenti estivi sul mercato, superiori ai 200 milioni di euro.

La prima conferenza stampa di Gattuso da allenatore del Milan

La prima conferenza stampa da allenatore del Milan si apre con il sorriso per Ringhio che non nasconde l'emozione e evidenzia subito le differenze rispetto al recente passato, e alla travagliata esperienza a Pisa: "E' un giorno importante. E' una grandissima responsabilità. So che ci sarà da lavorare. Ma sarà anche un piacere allenare questi giocatori, che ha 16 nazionali. Ora non stiamo attraversando un grande momento, ma possono fare di più e devono fare di più. Nelle precedenti esperienze avevo preoccupazioni diverse. Qui c'è tutto. La squadra, la società".

La prima conferenza stampa di Gattuso da allenatore del Milan (foto https://twitter.com/acmilan)
La prima conferenza stampa di Gattuso da allenatore del Milan (foto https://twitter.com/acmilan)

Le differenze con Montella

In molti hanno considerato rischiosa la scelta di affidarsi ad un allenatore considerato poco esperto, nonostante le esperienze a Sion, Palermo, Ofi Creta, Pisa e Milan Primavera. Gattuso non ha paura: "In Italia non si è mai abbastanza esperti. Io ho allenato in 100 e passa partite. Poi starà a me dimostrare con i risultati, ma penso che questa squadra possa fare bene". Inevitabile anche una battuta sul suo predecessore Montella e sulle differenze tra i due: "Con Vincenzo c'è un grande rapporto, onesto, ma la metodologia di lavoro, il modo di vedere il calcio è un po' diverso. A lui, per esempio, piace il palleggio, a me pure ma negli ultimi 20-30 metri devi verticalizzare. Giocheremo con la difesa a tre, palla, tempo e spazio sono i concetti su cui lavorare. Dobbiamo dare la sensazione di essere una squadra quadrata, dallo spirito battagliero, poi la qualità c'é".

Il messaggio ai giocatori del Milan e le similitudini con Kessié

La speranza di Gattuso è quella di entrare nella testa dei giocatori come avvenuto in occasione dell'esperienza alla guida della Primavera. Quello che è certo è che i calciatori rossoneri dovranno dare di più: "Primavera? Sono riuscito a entrare nella testa. Vedevo una squadra convinta e consapevole, che sapeva soffrire re e poteva far male in qualsiasi momento. Non va dimenticato il Dna di questa società. Le regole, le usanze. Serve un grande senso di appartenenza. Per giocare a calcio occorre fare fatica. Condizione fisica e preparazione a livello tecnico e tattico". E a proposito dei calciatori rossoneri ecco chi più gli assomiglia: "Kessié secondo me è simile, ma è molto più forte di me. E’ esplosivo, ha più gol nelle gambe. Nella mentalità, voglio avere più di un Gattuso".

Gli obiettivi stagionali del Milan di Gattuso

Quali sono gli obiettivi del nuovo Milan di Gattuso. Bisognerà vivere alla giornata, pensando partita dopo partita a partire dal confronto con il Benevento di De Zerbi, con il quale in passato ci sono stati degli screzi: "La Champions e gli obiettivi? Vivo alla giornata, partita dopo partita. Domenica c'è il Benevento e dobbiamo preparare bene questa gara, come se fosse la finale di Coppa del Mondo"

Ringhio risponde alle critiche

Quello che preso si accomoderà sulla panchina del Milan è un Gattuso diverso. Non basta solo la grinta in campo, per Ringhio che ha studiato e accumulato esperienza anche a suon di "legnate: "Ho preso tante legnate. Mi sono fidato tantissime volte e ho messo anche in difficoltà tante persone che sono venute a lavorare con me. Ho scelto questo lavoro così difficile e complesso perché occorre stare sul campo, non bastano i fogli di carta e le lavagne. Sono andato in giro per l'Italia e l'Europa per migliorare. In carriera ho giocato sui miei limiti, ma ero sempre l'ultimo a lasciare il campo. C‘è chi mi sottovaluta? Non mi interessa, sono consapevole dei miei mezzi. A Coverciano non mi hanno mica regalato il patentino".

Bonucci resterà capitano del Milan

Nessuna novità per quanto riguarda la fascia di capitano che resterà al braccio di Bonucci. Gattuso conferma: "Il capitano è Bonucci e rimarrà lui. Ho parlato con la squadra. Ho visto ragazzi che hanno voglia di mettersi a disposizione, l'ho visto nei loro occhi. Io ho chiesto disciplina e loro mi hanno dato la loro disponibilità. A me non interessa che escano insieme la sera, io voglio che mettano la gamba e che si buttino nel fuoco per i compagni"

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