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Milan, Gattuso: “Esonero? Chiedete al club”. Lungo vertice, la società riflette sul futuro

Dopo la sconfitta contro il Torino, il tecnico rossonero ha provato a spiegare il crollo verticale della sua squadra: “Sono due mesi che stiamo facendo fatica, ci manca la tranquillità. Sono legato ai risultati, come tutti gli allenatori. Stiamo facendo fare figuracce a una grande e storica società”.
A cura di Alberto Pucci
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Il crollo verticale del Milan non conosce interruzioni. Da dopo il derby, alla quale arrivò addirittura terza in classifica, la squadra di Gattuso si è sgonfiata finendo per "conquistare" 5 punti nelle ultime sette partite, perdere la finale di Coppa Italia e mettere in grande discussione il piazzamento in Champions League con il ko di Torino. "Siamo stati condannati da un episodio – ha esordito il tecnico a Sky – E' un periodo dove stiamo facendo grandissima fatica, ma oggi abbiamo fatto quello che dovevamo fare e abbiamo creato le nostre occasioni".

"La squadra ci mette impegno, ma non siamo brillantissimi e non riusciamo a reagire – ha continuato Gattuso – Non riesco entrare nella testa dei giocatori, vorrei gli occhi della tigre. Pensiamo troppo, siamo giovani e viene a mancarci l'entusiasmo. Non stiamo bene, ma non è solo fisico il problema. L'atteggiamento dei ragazzi mi è comunque piaciuto, anche se dopo il rigore abbiamo perso la testa".

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Il mea culpa di Ringhio

La sconfitta contro i granata riapre inevitabilmente la questione legata al futuro di Gattuso: "Sono legato ai risultati, come tutti gli allenatori. Stiamo facendo fare figuracce a una grande e storica società. Il primo responsabile sono io. Erano anni che non arrivavamo a giocarci il quarto posto a quattro giornate dalla fine. Non siamo la miglior squadra d'Italia, ma possiamo migliorare. Un allenatore fa delle scelte, sicuramente ho sbagliato anche io. Devo migliorare sicuramente".

"Sono due mesi che stiamo facendo fatica – ha concluso il tecnico milanista – Ci manca la tranquillità, una serie di risultati. La stiamo vivendo male, sembra che ci diamo le mazzate da soli. Dobbiamo essere più bravi a commettere meno errori possibili. Oggi ho visto una squadra viva, col Parma e con la Lazio no. Stasera la squadra ha fatto quello che doveva fare".

Lungo vertice, la società riflette sul futuro

Nessuna decisione presa d'impulso dopo il lungo vertice che ha visto il tecnico a colloquio con Maldini, Leonardo e Gazidis. La giornata di lunedì, però, potrebbe portare una soluzione clamorosa: cambio in panchina per le ultime quattro giornate. Nilla è da escludere ma Gattuso resta in bilico.

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