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Milan, Gattuso apre il paracadute: “Problemi? No, è la maglia l’unica cosa che conta”

Davanti alle problematiche societarie il tecnico rossonero prova a guardare oltre e a superare l’ostacolo: “Dobbiamo lavorare con la testa. Per me l’Europa si gioca e lo dirò ai giocatori. Li voglio pizzicare sull’orgoglio. Come giocherà il Milan? Lo dirà il campo, come nel confronto Donnarumma-Reina”
A cura di Alessio Pediglieri
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Giornata di conferenze da campioni del Mondo: Gigi Buffon e Ringhio Gattuso. Due volti del successo del 2006 a Berlino che stanno vivendo due momenti completamente differenti ma accomunati da una conferenza stampa quasi all'unisono. Il 40enne portiere a Parigi per la sua nuova avventura al Psg, l'ex centrocampista ancora una volta in panchina al Milan presentando la nuova stagione che verrà.

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Ringhio vs Buffon

Per ‘Ringhio' il compito più arduo, fatto di una società che non è più la stessa, bistrattata dai nuovi proprietari post Berlusconi che se la sono rimpallata fino ad oggi quando oramai è diventata ufficiale la notizia del passaggio al Fondo americano Elliott. In tutto ciò, la sentenza Uefa di aver escluso il Milan dalle Coppe per questioni di bilancio e di fair play per vecchi conti in sospeso e una stagione appena chiusa più che deludente.

Per Gattuso il problema si chiama ‘società', per Buffon si chiama ‘età'. Ringhio lo sa e si compiace dell'amico ancora in ballo a 40 anni suonati: "Nel 2010 aveva la schiena a pezzi, invece siamo qua ancora a parlare di Gigi, a quarant'anni, che gioca in una delle più grandi squadre d'Europa

Una situazione che stenderebbe anche un toro ma che non mette di certo in ginocchio Gattuso, abituato a una vita di lotte e contrasti, pronto a mordere nuovamente il freno e dimostrare che con la volontà e il temperamento si arriva laddove altri giungono semplicemente per essere baciati dal Dio del calcio.

È la maglia quello che conta. Dobbiamo ripartire dalla maglia del Milan, che va rispettata e onorata sempre. Sono sicuro che presto arriveranno tempi migliori. Nonostante tutto, la società non ci ha mai fatto mancare nulla

Orgoglio, testa e determinazione

Ovviamente al momento gli argomenti non sono le tattiche, come giocherà il Milan, chi partirà o chi arriverà. C'è altro sul fuoco che – purtroppo- conta pochissimo sul piano del risultato sportivo. Gattuso lo sa ma prova a fare scudo per sè e i suoi ragazzi: "Le problematiche ci sono e ci sono state, abbiamo il dovere di preparare la stagione al meglio. Il mio carattere? Sono così, è una caratteristica che non posso cambiare, mi piace spronare i ragazzi. Con la testa dobbiamo pensare che l'Europa League si giocherà, il resto non conta.

Infine, la squadra che verrà tra il gruppo che adesso ritroverà dopo 50 giorni di riposo, i possibili nuovi arrivi, titolari e riserve: "Non voglio e non posso dettare richieste. Ma chi arriva deve avere caratteristiche ben precise, non solo tecniche o tattiche, ma anche umane. Tanti trascurano l'aspetto caratteriale, come vive il giocatore, che carattere ha. Donnarumma titolare? E' il campo che parlerà. Per il resto deciderò giorno per giorno in base alle risposte".

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