Milan, Gattuso al posto di Montella: 4 motivi per dire sì e 4 per dire no
Il Milan sta studiando delle alternative reali a Vincenzo Montella. Mentre conferma la fiducia al tecnico, la dirigenza rossonera si riserva il diritto di valutare soluzioni che possano rilanciare il progetto. Oggi infranto da una classifica che non ammette alibi e che vede la squadra lontanissima dalla Zona Champions League. Già in passato il Milan ha riposto le proprie speranze di rilancio attingendo alla Primavera e ai suoi allenatori. In epoca recente, ci sono i casi di Filippo Inzaghi e Christian Brocchi che però non hanno portato benefici alla causa rossonera. Adesso si pensa a Gennaro Gattuso, ma i dubbi restano e non sono pochi.
Gattuso è pronto?
Ringhio al posto dell'Aeroplanino. Un'idea che per alcuni potrebbe ridare la spinta alla squadra oramai seduta sui propri – continui – passi falsi. Ma non è una soluzione a lungo termine e definitiva. Potrebbe essere il classico traghetto verso il finale di stagione, mesto e deludente. Eppure c'è chi confida nella grinta di Gattuso, che compenserebbe la sua mancanza di esperienza come allenatore da prima squadra.
Perchè scegliere Gattuso
Conosce la società, l'intesa con Mirabelli
Gennaro Gattuso è cuore e anima rossonera. Conosce la società anche se è cambiata con l'avvento della nuova proprietà cinese. Il tecnico della Primavera ha poi un legame forte con Mirabelli. Apprezzato dalla società e apprezzamento verso la società: una scelta aziendalista che permetterebbe un minimo esborso economico e una continuità interna, in attesa di decisioni più radicali.
Preparazione maniacale, nulla al caso
Gattuso però sta dimostrando anche di aver maturato una minima esperienza come tecnico. Ha portato metodologie nuove, studiate con il suo staff, negli allenamenti con un'attenzione alla parte atletica maniacale. Un lavoro metodico, assiduo, senza lasciare nulla al caso che il Milan sta imparando ad apprezzare e a considerare anche in virtù dei risultati positivi che i ragazzi della Primavera stanno ottenendo.
Grinta e personalità, che mancano nel gruppo
L'ex bandiera rossonera ha dalla sua anche il carisma e la fame di vittorie, con cui potrebbe dare uno scossone ad uno spogliatoio dove vi sono fin troppi musi lunghi. Gattuso ha vissuto l'ambiente del Milan degli Invincibili, un ambiente con personalità e leadership importanti. Senza dimenticare il legame viscerale con i tifosi, che mai lo hanno dimenticato e che difficilmente lo criticherebbero.
Risparmio economico
La scelta che porta a Ringhio avrebbe anche un aspetto positivo sul fronte economico e progettuale: optare per una soluzione interna eviterebbe al Milan un importante impegno finanziario fin da subito e gli permetterebbe di pianificare con calma la prossima stagione con una guida tecnica più esperta e consolidata.
Perché non scegliere Gattuso
Nessuna esperienza nel grande calcio
Il problema da affrontare e forse difficilmente risolvibile è che Gattuso non ha mai allenato in serie A. Il suo curriculum da allenatore per la Prima squadra recita: un mese da allenatore al Sion, un esonero a Palermo, dimissioni rassegnate dopo sole sette partite all'Ofi Creta, una promozione in B con il Pisa con annessa retrocessione nell'attuale serie C a Pisa.
Precedenti negativi: Seedorf, Inzaghi, Brocchi
I precedenti rossoneri negli ultimi anni non sono soddisfacenti. L'inesperienza a certi livelli pesa ricordando gli esperimenti mal riusciti del passato con alcuni suoi ex compagni come Seedorf, Inzaghi e Brocchi. Vorrebbe significare tirare i remi in barca per questa stagione, ammainando la bandiera dell'approdo in Champions e accettando quel che verrà, passivamente.
Un semplice traghettatore
C'è anche l'incognita dei giocatori. E' vero, nel Milan attuale manca una leadership forte che Gattuso potrebbe colmare ma la squadra potrebbe vederlo solo per quello che è, un traghettatore in una fase di passaggio fino a giugno prima di abbracciare un altro allenatore. E ciò potrebbe far scattare meccanismi voluti o latenti, negativi.
I problemi del 4-2-3-1 in prima squadra
Infine, il discorso tattico. Un conto è allenare i ragazzi della Primavera che vedono in un Gattuso, un esempio da seguire e rispettare sempre e comunque, un altro è confrontarsi con neo acquisti pagati molto e che pretendono di giocare. Gattuso predilige il 4-2-3-1, ad esempio con Bonucci ci potrebbero essere incomprensioni difensive, come per l'unica punta da schierare, tra Kalinic, Cutrone e Andrè Silva.