Milan, Galliani nega un futuro a Cagliari: “Non tradirò mai i rossoneri”

Prima la Costa Smeralda, ora anche il Cagliari Calcio. Gli sceicchi della Qatar Sports Investment si sono innamorati della Sardegna e della squadra rossoblu che, potenzialmente, potrebbe diventare la versione italiana del PSG di Thiago Silva e Ibrahimovic. Cellino, grazie all'acquisto del Leeds United, ha già fatto la sua mossa, ora si attende quella (definitiva) del gruppo qatariota. L'attuale presidente sardo sta comunque contribuendo alla nascita del nuovo Cagliari e, in accordo con la famiglia Al Thani, starebbe cercando di convincere Adriano Galliani a lasciare il Milan e trasferirsi in Sardegna.
Il no di Galliani – Il progetto di Cellino e della nuova possibile proprietà sarebbe nato, secondo Tuttosport, a Ginevra durante un incontro tra il presidente rossoblu, la famiglia reale del Qatar e il massimo dirigente della Msc Crociere, nuovo sponsor della squadra. Un'idea che, però, non ha trovato il gradimento di Galliani che, davanti alle telecamere di Milan Channel, ha ribadito il suo amore per i colori rossoneri, nonostante le diatribe con la figlia di Silvio Berlusconi: "Non è vero, non andrò mai in una squadra di calcio in concorrenza col Milan – ha dichiarato l'ad milanista – Il mio cuore è e sarà per sempre rossonero, è impossibile che io vada in una squadra di calcio diversa dal Milan, che non tradirò mai".
La storia tra il diavolo e Adriano – Tutto ebbe inizio nel 1986 quando Silvio Berlusconi, suo grande amico e socio in affari, gli chiese di aiutarlo nel ricostruire il Milan. Galliani, reduce da un paio di stagioni da vicepresidente nel Monza, accetta e diventa in pochissimo tempo il braccio destro del Cavaliere. Da quel lontano 1986, cominciato con la discesa degli elicotteri sul prato dell'Arena di Milano dove veniva presentato il nuovo Milan, Adriano Galliani ha contribuito a scrivere pagine indelebili della storia rossonera, nonostante alcune cadute di stile (la notte dei riflettori di Marsiglia, ad esempio) che hanno rischiato di rovinarne la carriera. Ad oggi rimane uno dei dirigenti più influenti del calcio italiano e l'indiscusso numero uno dentro gli uffici di Via Aldo Rossi. Il futuro è, però, un'incognita. Barbara Berlusconi, infatti, preme da tempo per liquidare lo storico dirigente.