Milan, flop abbonati: record negativo dell’era Berlusconi
La stagione del Milan continua tra alti e bassi: la vittoria per 4-3 sul Sassuolo di domenica scorsa, arrivata in modo rocambolesco dopo un parziali di 1-3 in favore dei neroverdi, ha sancito anche la chiusura della campagna abbonamenti rossonera. Ed i numeri non sono certo entusiasmanti: non sono bastati i risultati positivi delle ultime gare, che hanno portato il Milan a chiudere con un +4 rispetto allo scorso anno dopo sette giornate di campionato, per invertire la tendenza degli ultimi anni.
Il dato abbonamenti è impietoso: 12.767 tessere vendute, il record negativo nell'era Berlusconi, che dura da trent'anni. Per trovare numeri più bassi bisogna tornare alla stagione 1981-1982, annata che vide il Milan chiudere al quattordicesimo posto in Serie A e con la conseguente retrocessione in Serie B (all'epoca il massimo campionato era infatti a sedici squadre). Appena dieci anni fa gli abbonamenti staccati erano stati 42.179 ed in generale nell'era Berlusconi i dati sono sempre stati alti fino al 2009. In quell'anno, furono poco più di venticinquemila le tessere staccate, un trend che è continuato a calare fino ai giorni nostri.
E dire che tra il 1985, anno della prima presidenza Berlusconi, ed il 2010, sono in tre occasioni gli abbonamenti staccati erano rimasti sotto la quota quarantamila: erano stati 36.624 nel 1985-86, quindi 37.297 nel 2006-07 e 39.489 nel 1998-99. Poi, sempre sopra la "quota 40". Ma i tempi sono cambiati: crisi a parte, San Siro non sembra più essere il tempio della passione rossonera, ma piuttosto un luogo riservato a "pochi intimi". I pessimi risultati di questi anni hanno ulteriormente accentuato il distacco del tipo, tanto che i "tifosi" veri e propri del Milan sembrano essere diventati appena 13 milioni: 4 in meno rispetto ad un anno fa.
