Milan, ecco lo Shkendija: l’intera rosa macedone vale quanto Locatelli
Neanche il tempo di festeggiare ed esaltare la squadra per la convincente prova mostrata sia all’andata che al ritorno contro il Craiova, che il Milan si è dovuto rituffare subito nel sorteggio di Europa League per scoprire l’avversaria nei play off. L’urna di Nyon ha detto che sarà lo Shkendija la squadra che contenderà ai rossoneri il passaggio alla fase a gironi della competizione. Un avversario che il Milan non dovrà assolutamente sottovalutare e che dovrà affrontare con la massima attenzione possibile.
Gli acquisti dell’estate e quelli che arriveranno non avranno vita facile contro i macedoni che nel terzo turno preliminare hanno battuto i lituani del Trakai ribaltando il risultato di svantaggio (2-1) all’andata, vincendo poi il ritorno per 3-0. Analizziamo quindi da vicino la squadra che affronterà il “diavolo”. Ai raggi X il modulo di gioco utilizzato dai macedoni, i punti di forza, il valore di mercato della rosa e il calciatore più rappresentativo da tenere sotto osservazione. L’andata si giocherà il 17 agosto in Macedonia.
Il secondo posto in Prva Liga e il sogno Europa League
La squadra macedone non è quindi assolutamente da sottovalutare, soprattutto perchè nell’ultimo campionato, la squadra allenata da Qatip Osmani, il tecnico macedone 48enne, ha terminato la stagione al secondo posto totalizzando 70 punti, 13 di differenza dalla capolista Vardar. La squadra si è distinta soprattutto per un numero importante di gol, 71, contro i 39 subiti. Non c’è mai stata particolare preoccupazione durante l’annata, per il cammino delle squadre che poi sono finite alle sue spalle.
I ragazzi di Osmani hanno infatti provato fino all’ultimo ad agguantare il Vardar provando a fargli qualche sgambetto, ma la capolista non ha mai mollato un attimo la testa della classifica. Il club della città di Tetovo infatti, avrebbe voluto raggiungere nuovamente quel titolo che manca dalla stagione 2010/2011 in cui riuscì a vincere per la prima volta nella sua storia il campionato nella Prva Liga. Lo scorso anno, il cammino europeo dei macedoni, si fermò proprio nell’ultimo turno playoff d’Europa League contro il Gent che sconfisse lo Shkendija 2-1 all’andata e 4-0 al ritorno.
Hasani: la stella del club con l’ingaggio più alto del campionato
Nella rosa dello Shkendija non aspettate di trovarvi certo nomi altisonanti, stelle del calcio europeo o fenomeni dal talento innato. La squadra macedone è un mix di giovani ed esperti che però può contare su alcune individualità, come i due leader Ferhan Hasani e Besart Ibraimi. Il secondo è stato anche protagonista di un gol nel 3-0 finale dei macedoni contro il Trakai nel terzo turno preliminare. Ma il fulcro della squadra è proprio Hasani autore di una doppietta contro i lituani. Un calciatore classe 1990, 27 anni, capitano dei ragazzi di Osmani, milita nel club macedone dalla stagione 2015/2016, quando fece ritorno nel suo Paese d’origine dopo l’esperienza con i danesi del Brondby. In realtà il calciatore, che può giocare sia come ala destra che come punta o trequartista, è nato proprio a Tetovo, la città che ospita lo Shkendija.
Cresciuto nelle giovanili del club, entrò a far parte della prima squadra nel 2010 vincendo subito il primo titolo nazionale della storia del club contribuendo al successo con le sue 13 marcature in 27 gare. Gol e numeri che attirarono l’attenzione del Wolfsburg allenato da Felix Magath che fu attirato dalla sua rapidità. Ma l’avventura non fu felicissima, solo 4 presenze e 0 gol che lo costrinsero ad accettare le lusinghe del Brondby prima poi di fare ritorno nel suo primo club in Macedonia. Il suo soprannome è Buba perché sin da piccolo era più basso di statura e più veloce rispetto ai suoi compagni di squadra. Il suo ingaggio annuale di 28 mila euro al mese, un record nella storia del campionato macedone.
Il 4-2-3-1 che esalta il gioco degli esterni
Ciò che ha incuriosito della squadra macedone è stata soprattutto la grande forza e lo spirito di sacrificio mostrato dai ragazzi di Osmani nell’ultimo match preliminare di Europa League. La personalità e la forte di convinzione di poter ribaltare l’iniziale svantaggio maturato in Lituania, con la consapevolezza di poter contare su un modulo di gioco che consente di esaltare al meglio le doti degli uomini in campo.
Il 4-2-3-1 iniziale mette in luce infatti il grande lavoro degli esterni: Abdurahimi e Radeski, favoriti dalle sponde e dal gioco di copertura della palla che consente poi le incursioni degli stessi laterale d’attacco, da parte dell’unica punta Ibraimi che, nonostante non sia poi così altissimo (1,82 cm) riesce comunque a lavorare al meglio con il fisico. Ma il vero asso nella manica è proprio Hasani che gioca quasi alla Dybala, alle spalle dell’attaccante, il che gli consente di restare libero di svariare in tutte le zone d’attacco e rendersi pericoloso in qualsiasi momento.
Tetovo: la città quasi interamente di nazionalità albanese
Come dicevamo il club non è molto conosciuto nel panorama calcistico europeo. Nato nel 1979, nel suo umile palmarès può contare solo su un titolo nazionale vinto nella stagione 2010/2011, una Coppa e una Supercoppa di Macedonia. La squadra gioca le sue partite casalinghe a Tetovo in un impianto molto piccolo da solo 15.000 posti, il “Gradski Stadium di Tetovo”. La città di Tetovo in realtà è una sorta di colonia albanese. Ad oggi si contano 86.560 abitanti e sorge nel nord-ovest della nazione balcanica.
Ed è stato proprio in virtù delle numerose istituzioni politiche e culturali che hanno sede in città che oggi la città è considerata la capitale della minoranza albanese in Macedonia. La popolazione infatti è costituita per l’85% da cittadini di nazionalità albanese, il 10% da macedoni e il restante 5% dai turchi. In squadra i calciatori di nazionalità albanese sono 3: il portiere Ilir Avdyli, il difensore centrale Teqja e il centrale di centrocampo Ennur Totre.
Locatelli vale quanto l’intera rosa macedone
Nell’ultima apparizione europea della squadra, il tecnico macedone ha mandato in campo un 11 titolare che, insieme, totalizzava un valore di mercato complessivo di appena 411mila euro. Il valore totale invece dell’intera rosa è di 6,58 milioni di euro. Praticamente il valore di mercato di Manuel Locatelli e Ignazio Abate, rimanendo concentrati sull’avversario europeo.
In squadra, il calciatore con il valore di mercato più alto è proprio il capitano Hasani con 750mila euro. Pochini se si considera che il solo Antonio Donnarumma, secondo o terzo portiere al Milan, ne vale 700mila. La valutazione di mercato più bassa invece nella rosa completa dei ragazzi di Osmani, è quella proprio del portiere albanese Avdyli, solo 50mila euro, seguito da Bojku a 75mila.