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Milan, ecco Fernando Torres: “Orgoglioso di questa maglia, voglio subito l’Europa”

El Ninho vestirà la mitica “9” e lancia la sfida: “Punto ai primi tre posti, segnerò tanti gol e sono un uomo derby”. Su Balotelli: “Gli auguro tutto il bene possibile”. Sul Faraone: “L’ho visto bene, se giochiamo per il gruppo faremo grandi cose”
A cura di Alessio Pediglieri
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E' arrivato anche il grande giorno di Fernando Torres, il numero 9 nuovo dei rossoneri che è arrivato negli ultimi giorni di mercato come ciliegina della torta preparata da Adriano Galliani per il Milan low cost che Filippo Inzaghi dovrà far viaggiare come una fuoriserie. Per il Ninho grandissima attesa da parte dei suoi nuovi tifosi ma anche della stampa italiana che in tempi di carestia come in quest'ultimo calciomercato, non crede ai propri occhi di avere tra le mani un numero uno, che in carriera ha segnato più di 300 gol e che potrebbe davvero elevare la qualità di una Serie A che stenta amaramente nel trovare qualche fuoriclasse degno di questo ruolo. Ovviamente, parole dolci per tutti, sia per gli ex Chelsea e Josè Mourinho sia per la nuova avventura, da Galliani ai compagni e a Filippo Inzaghi, come nelle migliori tradizioni.

Inizio soft ma da fuoriclasse anche in allenamento

Per Fernando Torres l'avventura rossonera è iniziata in sordina: un arrivo clamoroso ma gestito nel migliore dei modi per evitare pressioni esterne e cali di concentrazione. Poi, mentre i nuovi compagni preparavano la sfida alla Lazio, lo spagnolo si è sottoposto a test atletici e ad allenamenti di preparazione specifici, sorprendendo in positivo per professionalità  e per i dati ottenuti in campo: "In questi primi giorni è passato tutto molto velocemente. Ho fatto molti test sono stato a Milanello, ho conosciuto tutti e sono andato a vedere il match con la Lazio. Sono qui per imparare e per rendere il meglio possibile. Ho fatto test di ogni genere, hanno guardato tutto quanto e mi sono allenato bene. Mi sento alla grande fisicamente e mentalmente, ho voglia di cominciare"

Il mondo rossonero tra le parole di Inzaghi e Berlusconi

Ovviamente, tra un test e l'altro, Torres ha conosciuto l'universo rossonero, sia per la storia della società sia nelle persone che lo hanno reso e lo stanno rendendo ogni giorno grande: "E' un grande privilegio essere qui, ho visto anche chi ha portato il numero 9 prima di me e spero di essere all'altezza, è un orgoglio. Avre già voluto giocare domani, sarò pronto per il Parma, spero di fare molti gol e desidero che il Milan riacquisti il posto che merita tra le grandi.  Sono  sicuro che mister Inzaghi sarà capace di estrarre il meglio da me, ho voglia di imparare molto da una grande punta come lui che mi ha voluto. Si è fatto vivo anche il presidente Berlusconi, abbiamo parlato e ci siamo detti molte cose. Mi ha detto che sono benvenuto qua perché mi hanno sempre desiderato e finalmente sono arrivato"

Col Chelsea e Mou nessun rancore, si guarda al presente

Nessun calcio al passato, malgrado le ultime incomprensioni a Londra e i rapporti incrinati con Mourinho: "Quando ho completato il mio passaggio in rossonero, lui mi ha parlato confermandomi l'incredibile passione che hanno i tifosi qui. Ho un grande rapporto con lui e mi ha detto che mi sarei trovato bene qui a Milano. Gli auguro il meglio, chissà se ci incroceremo di nuovo. Al momento lo ringrazio delle parole positive che ha detto su di me anche a mister Inzaghi:  io sono sempre stato un professionista esemplare in ogni momento della carriera, sia nei momenti positivi che in quelli negativi"

Europa subito, con l'esperienza dei campionati di Spagna e Inghilterra

Il campionato italiano è una nuova sfida, dopo Spagna e Inghilterra e l'obiettivo minimo garantito è quello di rilanciare il Milan ai posti che merita. Difficile, anche perché per chi ha giocato sempre in Coppa, quest'anno ci sarà solamente la Serie A, ma potrebbe essere anche uno stimolo in più per concetrarsi unicamente sul campionato: "Dopo Spagna e Inghilterra arrivo in Italia, un altro grande campionato. Spero di fare molti gol e desidero che il Milan riacquisti il posto che merita tra le grandi. Ci sono tre grandi campionati in Europa: Italia, Inghilterra e Spagna. Ho sempre seguito la Serie A, fin dai tempi dell'Atletico ho avuto compagni che venivano dal Milan, Albertini su tutti me ne ha sempre parlato. Ora finalmente sono qua, ho seguito la competizione negli scorsi anni perché poi affrontavo squadre in Europa, come Inter, Juventus e Milan stesso. Non ho mai avuto problemi nel cambiare leghe e penso che neanche ne avrò. Ho nel mirino i primi tre posti, ma vedendo la storia del Milan tutti vogliamo vincere fin da subito. Io prometto che farò di tutto pur di riuscirci. Spero di riuscire a tornare in Europa"

Umo-derby: l'Inter è avvisata

Fernando Torres è anche un uomo da derby. Ne ha giocati tantissimi, sia in Spagna che in Inghilterra. Partite uniche, speciali, per tifo, atmosfera, motivazioni in campo e fuori. Quello di Milano non è meno affascinante di quelli a Londra o a Liverpool o a Manchester o a Madrid. E lui, il Ninho, è pronto ad affondare l'armata nerazzurra: "Tutti i derby sono importanti e speciali per i tifosi. La prima cosa che mi hanno chiesto i fan, quando sono arrivato, è di segnare contro l'Inter. Ho avuto la fortuna di giocare in grandi stracittadine contro Real, Everton, City, United e squadre incredibili. Sono sempre partite incredibili e noi calciatori lo sentiamo, prima di allora però ci sono molti incontri e dobbiamo essere preparati".

L'eredità di Balotelli e l'intesa col Faraone

Il cambio di testimone con Mario Balotelli è evidente: SuperMario è sbarcato a Liverpool città in cui Torres ha giocato e bene, lui, il Ninho, è arrivato a Milano sponda rossonera dove Balotelli ha giocato poco e non in modo incisivo. Eppure, a Milano, ha lasciato un'eredità pesante che lo spagnolo ha il dovere di portare e ripagare la fiducia sul campo a suon di gol: "È normale che quando arrivi in grandi squadre ti parlino sempre dei tuoi predecessori. Tanti grandi calciatori sono passati da Milano e da Liverpool, dovremo confrontarci con loro. Tutti sappiamo quanto Mario abbia fatto bene qui,spero di fare meglio e gli auguro una buona annata in Inghilterra. Io conosco tutti i giocatori del Milan. Non è questione di giocare loro per me, bisogna stare uniti, completandoci al meglio e capendoci subito. El Shaarawy? L'ho visto bene, l'ho visto rapido, è decisivo. È uno di quei calciatori che hanno margini di crescita enormi e spero di poterlo aiutare con le mie conoscenze"

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