Milan e il grave rosso a bilancio, la Uefa può confiscare i premi dell’Europa League

Le brutte notizie non arrivano mai da sole. Al debito che pesa sui conti – scorie da 126 milioni della passata gestione cinese – s'è unita anche la profonda amarezza per la sconfitta nel derby contro l'Inter. L'Europa League diventa così una sorta di banco di prova per riscattarsi in fretta almeno dal punto di vista sportivo ed emozionale, quanto alle vicende di bilancio il Milan potrebbe avere una spiacevole sorpresa: ovvero, dover rinunciare a premi e incassi derivanti dalla partecipazione a questa edizione della Coppa. Beni che, come si dice in gergo, al momento sono stati congelati. Il motivo? E' da ricercare nella necessità da parte della Uefa di discutere un nuovo ‘settlement agreement' con la società italiana. Cos'è? Una specie di assegno, di compiti a casa da fare, un compendio di prescrizioni da seguire per risanare le finanze.
Beni congelati. Altri sconti né indulgenze saranno ammesse da parte della Federazione. Nell'estate scorsa Uefa ha sì recepito la scelta del Tas di Losanna e, dopo il ricorso d'urgenza presentato dalla nuova proprietà sulla sentenza emessa dell'Adjudicatory Chamber, riammesso il Milan nelle competizioni continentali ma non senza qualche precauzione. Quale? In attesa che ci sia una nuova transazione con il club rossonero la Federazione ha congelato la consegna dei premi economici che fanno riferimento all'edizione attuale dell'Europa League.
C'è il rischio che questi introiti possano essere congelati? Sì e secondo quanto emerso nelle ultime ore a spingere la Uefa a stringere i cordoni della borsa nei confronti del Milan potrebbero essere le motivazioni della sentenza emessa dal ‘Tas' di Losanna. Cosa significa? Quando le parti si ritroveranno l'una di fronte all'altra per approntare il piano di rientro finanziario è possibile che la Uefa possa confiscare i premi che al momento risultano congelati e che verrebbero avocati sotto forma di pesante ammenda da infliggere alla società rossonera.