Milan, chi è Rocco Commisso, l’uomo da 4.5 miliardi di dollari che può salvarti
Cosa sarà del Milan. E' la domanda che rimbomba in testa ai tifosi rossoneri preoccupati per le decisioni della Uefa e per il futuro societario del club che l'attuale proprietà cinese ha tracciato con un orizzonte limitato. Il Fondo Elliot, già creditore di Li per la ‘cambiale' da 300 milioni di euro servita per rilevare il club, ha versato anche la rata da 32 milioni di euro per aumento di capitale e rifinanziamento e se entro un paio di settimane non verrà restituita (dead-line fissata per il 6 luglio) allora il ‘giocattolo' passerà di fatto nelle mani della banca americana. Anzi, già lo è. Lo è sempre stato e adesso si è giunti allo snodo: accompagnare la seconda transizione societaria in meno di due anni oppure aprire a un socio facoltoso, solvibile, che assicuri quella progettualità finora mancata e che la campagna acquisti della scorsa estate aveva nascosto come fosse polvere sotto il tappeto.
Rocco Commisso, Thomhas Rickett, Stephen Ross i nomi dei ‘mecenati' made in Usa emersi in queste settimane con il primo che adesso appare in vantaggio (come sottolineato da Sky Sport nel servizio dalla Grande Mela). Tutti accostati ai rossoneri. Tutti, di volta in volta, identificati come il ‘mister x' che può salvare le sorti del ‘diavolo' che si ritroverà a partire da zero (o quasi) considerata l'esclusione dalle Coppe e una serie di prescrizioni contabili che la Federazione darà come ‘compiti a casa da fare' prima di passare al vaglio di nuovo il bilancio e valutare la riammissione in Europa del Milan.
Chi è Rocco Commisso, l'italo-americano da 4.5 mld di dollari
Forbes ha stimato il patrimonio di Rocco Commisso 4.5 miliardi di dollari. Imprenditore tra calcio (nel 2017 ha acquistato la squadra di calcio dei New York Cosmos, quella di Pelé, Beckenbauer e Chinaglia) e media, ha costruito il suo impero nel settore della televisione via cavo. Quando nel '95 ha ceduto la sua Cablevision Industry a Time Warner ha fondato Mediacom che ha base a New York e rappresenta attualmente il quinto gruppo di tv via cavo negli States.
Un passo avanti a Ricketts, vuole il 100% del club. Le origini sono calabresi: è nato nel 1949 a Marina di Gioiosa Jonica, in provincia di Reggio Calabria, ed è emigrato negli Usa all'età di 12 anni. Una storia da sogno americano cominciata dal basso e da una vita a metà tra studio e lavoro fino alla laurea conseguita alla Columbia University. Vuole tutto il Milan, nessuna compartecipazione societaria: è disposto a rilevare il 100% del pacchetto azionario avendo messo sul piatto 500 milioni, oltre alla somma necessaria per estinguere una parte del debito con Elliott (380 milioni, interessi compresi).
E' lui il ‘magnate' favorito per subentrare accanto a Li (anche al suo posto) rispetto alla Famiglia Ricketts, i proprietari dei Chicago Cubs (la cui posizione diverrebbe centrale qualora la trattativa con Commisso non andasse a buon fine), e a Stephen Ross il proprietario dei Miami Dolphins che aveva intravisto la possibilità di implementare il proprio business con il marchio di uno dei club più titolati al mondo.
Quanto costerebbe acquistare tutto il Milan. Secondo la proprietà attuale il 75% del Milan ha una quotazione di 500 milioni (670 milioni considerando anche la parte restante). A queste somme vanno ad aggiungersi debiti per circa 200 milioni. Conti alla mano, circa 900 milioni di euro… quasi il doppio rispetto al valore di mercato fissato da Forbes a 531 milioni di euro.
L'attesa per la sentenza Uefa
Il verdetto della Commissione federale sarebbe dovuto arrivare entro questa settimana ma è slittato alla prossima. Entro lunedì verrà resa nota la decisione che, salvo inasprimenti, dovrebbe consistere nell'esclusione di un anno dalle competizioni europee oltre a un'ammenda accessoria non meno dolorosa. Il club avrà poi 10 giorni di tempo per presentare ricorso al Tas di Losanna e saprà se potrà essere riammesso alle Coppe non prima della metà di luglio, quando sarà partito anche per il ritiro pre-campionato. Ma questa adesso è la cosa meno importante, sono giorni caldi per il futuro del club.